L’Asaps, Associazione sostenitori Polstrada, ha reso nota la prima stima preliminare, relativa ai decessi relativi ad investimenti di pedoni, nel 2022, con i dati del proprio “Osservatorio Pedoni” che da alcuni anni si è aggiunto agli altri storici osservatori (pirateria, contromano, stragi delle notti del fine settimana, incidenti con bambini, ciclisti). Il report registra gli incidenti rilevati dalle Forze di Polizia e dalle Polizie Locali nei quali sono coinvolti gli utenti più “vulnerabili” della strada. I dati sono provvisori e non ricomprendono i decessi avvenuti in ospedale a distanza di tempo.
Nel primo anno caratterizzato dal post emergenza dovuta alla pandemia da “Covid-19” con una forte ripresa della circolazione stradale e con l’aumento di sinistri, si è evidenziato un aumento anche di decessi tra gli utenti più deboli sulla strada: dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 sono morti in Italia 307 pedoni, 108 donne e 199 uomini. Nel 2021 stima preliminare erano stati 271, 75 donne e 196 uomini. La stima preliminare del 2020 invece era stata di 240 (90 donne e 150 uomini). Nel 2022 fra i pedoni deceduti 257 erano cittadini italiani e 50 stranieri.
Rispetto all’anno 2018, con 612 morti, all’anno 2019, 534 decessi, all’anno 2020 che ha visto 409 croci sulle strade italiane, il 2021 ha avuto un dato definitivo in aumento con 471 morti (fonte Aci-Istat), il fenomeno ha avuto una forte riduzione solo a causa della pandemia; ma il 2022, con la prima stima preliminare di ASAPS, ha invece mostrato una media di 25 pedoni morti al mese.
Il numero più elevato di decessi è avvenuto a dicembre, con ben 40 vittime, seguito dallo scorso gennaio con 31 pedoni morti. Ovviamente hanno una incidenza negativa le giornate più corte e la minore visibilità. I mesi con minor numero di decessi sono stati giugno, agosto e settembre con 20 vittime. Molti i lenzuoli bianchi stesi sulle strade negli ultimi tre mesi del 2022, ben 91 decessi nel terzo quadrimestre del 2022.
Dall’analisi dell’ASAPS sull’età dei deceduti, emerge che ben 14 avevano meno di 18 anni, il più piccolo solo 3 mesi, un secondo di 15 mesi, altri 2 bimbi avevano solo 2 anni, quasi tutti investiti sulle strisce in compagnia dei genitori. Ma è tra gli ultra65enni che è avvenuta ancora una volta una vera strage, con 116 decessi, di cui 59 oltre gli 80 anni, fra loro un anziano di ben 96 anni, morto anch’egli sulle strisce pedonali. In pratica chi esce di casa ed ha più di 65 anni e va a piedi ha un rischio altissimo di essere investito rispetto ai più giovani, con quasi il 40% dei casi individuati dall’Osservatorio Pedoni 2022. Ben 11 i casi di pedoni investiti e uccisi mentre andavano a gettare le immondizie vicino casa, soprattutto nelle ore serali e notturne. Si conferma perciò un altissimo rischio per i pedoni che hanno superato i 65 anni, dotati di minori riflessi, lentezza nei movimenti e soprattutto percezione del pericolo in modo limitato, rispetto ad una persona più giovane. ASAPS da anni attiva campagne di sensibilizzazione proprio sul tema degli anziani e dei pericoli sulle strade, con il consiglio di rendersi il più possibile visibili anche con abbigliamento retroriflettente soprattutto nei mesi invernali, quando le giornate sono più corte ed il sole cala prima. In molti paesi europei si obbliga il pedone ad indossare abbigliamento retroriflettente, fuori dai centri urbani, mentre cammina a margine carreggiata durante le ore serali e notturne.
Le Regioni più a rischio per i pedoni sono risultate la Lombardia con ben 52 pedoni morti nel 2022 (a fronte dei 29 del 2021) e il Lazio con 41 decessi (rispetto ai 37 del 2021), seguita dal Veneto sempre con 32 pedoni morti, poi dall’Emilia Romagna con 27 morti, Toscana con 25 e Campania con 23. Seguono la Puglia e il Piemonte con 19. In fondo alla classifica con il minor numero di pedoni deceduti, l’Umbria con un decesso e la Valle d’Aosta, Molise e Basilicata senza pedoni che abbiano perso la vita sulle strade, nella immediatezza dell’investimento.
Come in una guerra sulle strade, anche i mezzi più ecologici come le biciclette e i monopattini possono provocare vittime tra i pedoni. Nell’anno 2022 la maggior parte degli investitori era alla guida di autovetture, ma in 52 casi si è trattato di autocarri (addirittura 5 pedoni sono stati travolti e uccisi da mezzi delle nettezza urbana), in 15 casi l’investitore era alla guida di motocicli, in 6 casi alla guida di autobus (il doppio del 2021), ma anche di un camper, di una microcar, di due biciclette, di un carro-attrezzi. Nel 2022 abbiamo registrato ben sette decessi tra operai che operavano nei cantieri.