Consumo

Incubo rincari, tredicesime in fumo

ROMA – Quella che dovrebbe essere una gratifica per il lavoratore, un piccolo gruzzolo da poter spendere serenamente in vista delle feste natalizie, diventa solamente l’ennesima cifra da impegnare quasi esclusivamente in tasse e balzelli. Anche quest’anno, della tredicesima ben poco rimarrà nelle tasche dei lavoratori dipendenti e dei pensionati: si parla di circa 36 miliardi e mezzo di euro, per circa 18 milioni di lavoratori e altrettanti pensionati.

Come ogni anno, però, gran parte degli importi saranno erosi dalle numerose scadenze di dicembre, nonché dall’insostenibile aumento dei prezzi registrato sulle bollette dell’energia e su molti prodotti. Secondo lo studio dell’Onf, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dei 36,4 miliardi del monte tredicesime solo il 9,7% rimarrà nelle tasche delle famiglie per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi.

Sono fin troppe, infatti, le famiglie che ormai sono costrette a destinare la cifra ricevuta a tutto tranne che al divertimento e al relax, considerato quanto orami si sia un po’ tutti oberati da spese ingenti e non procastinabili. Gran parte degli importi delle tredicesime sarà destinato a prestiti, mutui e rate, la cui incidenza è pari al 26,1%. Moltissime famiglie, infatti, hanno avuto la necessità di rivolgersi agli istituti di credito per esigenze varie, tra cui, non ultima, la grave crisi causata dalla recente e non ancora conclusa emergenza sanitaria.

Tale voce, da sempre in testa alla classifica delle voci che intaccano la gratifica natalizia, è seguita dai costi di bollette e utenze, a cui sarà destinato ben il 24,30% dell’importo totale (nel 2019 tale percentuale si fermava al 22,2%). In tale contesto si inserisce anche la voce relativa all’incremento dei prezzi di beni e servizi, che inciderà per il 9,6% sul monte tredicesime. Una parte importante andrà poi al pagamento della rata annuale dell’RcAuto, per il 14,20% del totale, e un altro 16,10% se ne andrà in tasse.

Insomma, ben poco rimane per pensare di potersi togliere uno sfizio o semplicemente organizzare un week-end fuori in famiglia. E in un momento di incertezza ancora imperante, in attesa della quarta ondata del covid che si spera non arrivi mai, per molti sarà, dopo due anni di feste chiusi in casa, un periodo di vacanza di magra.

Gli importi delle tredicesime, infatti, vanno a corrispondere, in media e tenendo conto dei singoli contratti collettivi nazionali di lavoro distinti per categoria, a circa l’80% netto della mensilità che viene corrisposta ogni mese, o in proporzione ai mesi lavorati nel corso dell’anno. I pensionati che hanno assegni previdenziali al di sotto del trattamento minimo Inps, nonché quelli che hanno un reddito al di sotto della soglia di 10.043,87 euro per un single e di 20.087,73 euro annui per i coniugati percepiranno inoltre un bonus natalizio di circa 150 euro.

La Federconsumatori, che già da trenta anni opera nel campo della difesa dei diritti dei consumatori, ha voluto in tal modo porre l’accento sul valore della busta paga dei lavoratori dipendenti, che vedono, di mese in mese, la propria busta paga perdere il proprio valore, anche in proiezione verso il futuro, vanificando qualunque tentativo di risparmio. L’associazione collabora con istituzioni comunitarie e nazionali: Commissione europea per le politiche dei consumatori, Parlamento europeo, il Comitato economico e sociale, i Ministeri, il Cnel, la Commissione di garanzia legge n. 146/90, le Regioni, le Province, i Comuni e le Camere di commercio.