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Aggrediti in media 13 infermieri al giorno, per lo più donne

“Si stima che circa 5.000 infermieri l’anno, ovvero 13-14 ogni giorno subiscono violenza fisica, verbale o sui social. Soprattutto in questo momento caratterizzato di campagna per la vaccinazione anti Covid e movimenti no vax, questo avviene anche all’interno di centri vaccinali”. E, considerando che “il 78% degli infermieri sono donne, si può capire quanto il fenomeno gravi sul genere femminile”. Ad evidenziarlo è stata Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), intervenendo al convegno “La prevenzione degli episodi di violenza sulle lavoratrici della sanità”, organizzato dal Ministero della Salute in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Secondo le stime diffuse lo scorso anno da Fnopi, sarebbero circa 180.000 le infermiere aggredite.

“Pene più severe per chi aggredisce”

A fronte di questo, “si dovrebbero prevedere – ha aggiunto Mangiacavalli – pene anche più severe per chi aggredisce verbalmente e fisicamente un professionista sanitario donna sul luogo di lavoro, prevedendo l’aggravante del pericolo che nell’azione possono correre gli assistiti. Ma si devono anche prevenire le aggressioni regolamentando l’uso dei social nei luoghi di lavoro, per evitare commenti, furti di identità e proposte inappropriate: ne sono vittima circa il 12% dei professionisti e di questi il 78% sono infermiere”. E’ importante, ha concluso la presidente Fnopi, “che si preveda anche una formazione degli operatori, obbligatoria e fin dal percorso di laurea, sugli aspetti della comunicazione, di adeguate tecniche di de-escalation e della relazione terapeutica nei confronti delle persone assistite”. (ANSA).