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Infermieri, medici e operatori sanitari tra i tanti rischi legati al Coronavirus, anche il burnout

ROMA – Arriva l’Sos degli operatori sanitari, specie nelle zone più colpite dall’epidemia da Coronavirus. Hanno chiesto aiuto per allentare l’angoscia e per cercare di evitare il burnout professionale, per non restare ‘bruciati’ da questa esperienza troppo dolorosa.

Così su tutto il territorio nazionale, ospedali e Asl hanno organizzato servizi di ascolto psicologico in piccoli gruppi, o colloqui individuali per medici e infermieri sotto pressione da settimane. All’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo si tengono due incontri al giorno con psicologi e psichiatri a fine turno. Al Fatebenefratelli-Sacco di Milano il servizio “Sos stress” è dedicato agli operatori in prima linea contro il Covid-19, a Roma l’Asl Rm1 ha attivato una linea telefonica dedicata.

“Il rischio burnout per gli operatori sanitari in questo momento – dice Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Salute mentale al Fatebenefratelli-Sacco – supera il 50% delle probabilità. Tutto dipenderà da quanto a lungo durerà l’emergenza. Hanno bisogno di tirare il fiato e tornare a un minimo di continuità esistenziale”.