Economia

Inflazione record e tassi alti, imprese e famiglie ancora colpite. Confindustria: “Altra zavorra”

L’economia italiana fino al terzo trimestre del 2022 è riuscita a resistere al caro energia oltre le aspettative. In particolare, il Pil è cresciuto (+3,9% “acquisito” per l’anno, +0,5% in estate) trainato dal turismo, così come l’industria ha continuato a reggere in termini di produzione malgrado gli alti costi.

Lo sottolinea la Congiuntura Flash di Confindustria di novembre. Un aiuto importante è stato dato dalla limitata flessione dei prezzi delle commodity non energetiche e dagli interventi del Governo che sono riusciti a compensare, seppur in parte, i rincari legati all’energia.

Calo previsto a fine anno

Lo scenario, tuttavia, potrebbe cambiare nel quarto trimestre a causa del prezzo del gas che continua a rimanere alto da troppi mesi e per l’inflazione (+11,8% annuo) che rosicchia il reddito e i risparmi delle famiglie.

In questa situazion, secondo Confindustria, ad aggravare la situazione ci pensa il rialzo dei tassi disposto dalla Banca centrale europea che costituisce “un’altra zavorra sui costi delle imprese”.

Famiglie italiane colpite dal rincaro del credito

Ai valori attuali, considerato il rinnovo dei prestiti in scadenza entro un anno e la quota di operazioni a tasso variabile, si prevede che il costo del credito per le imprese possa aumentare di 2,3 miliardi in anno, con un’ulteriore crescita fino a 6,8 miliardi se il rialzo dei tassi seguirà quello del Btp.

Il rincaro del credito riguarda naturalmente anche le famiglie italiane: il tasso Taeg per il credito al consumo è già salito da 8,08% a 8,83% a settembre, quello medio sui mutui casa da 1,78% a 2,65%.