Fatti

“Informazione, momento di crescita civile”

ROMA – “I giornalisti hanno una missione speciale: garantire all’opinione pubblica la verità, portando alla luce ogni oscurità che va a minare i nostri diritti, le nostre libertà e la giustizia sociale”. A dirlo è stato Andrea Martella, il sottosegretario con delega all’editoria nel corso di un incontro con una delegazione di giornalisti del sindacato del Lazio che si è svolto nella giornata di ieri.

“Far comprendere il valore di questo ruolo – continua Martella – e rafforzare diffusamente queste consapevolezze è un passo necessario da compiere. Per quanto di competenza mi attiverò per concretizzare questo progetto di sensibilizzazione che può costituire davvero un momento di crescita civile”. Inoltre, il sottosegretario all’editoria, ha anche annunciato l’intenzione di volere istituire una “Giornata per la difesa della libertà di informazione”. Definito un “gesto concreto in memoria di Daphne Caruana Galizia di cui ricorre oggi (ieri, ndr) il secondo anniversario dell’omicidio, e di tutti i giornalisti che hanno pagato con la vita la loro attività di inchiesta”.

Durante il colloquio, i sindacalisti hanno esposto quelle che per loro sono le vere urgenze che dovrebbero essere affrontate quanto prima possibile dal Governo. Alcune di queste, come il blocco dei tagli all’editoria finanziata dallo Stato, da anni vengono avanzate dai professionisti del settore che soffrono una crisi che sembra essere senza fine. Altre richieste sono state: un iter veloce per il tavolo dell’equo compenso, un nuovo assetto per le agenzie di stampa – in modo particolare sui casi più gravi che riguardano Askanews e Velino – e, infine, il tema delle risorse da destinare al settore. In perfetta linea con l’atteggiamento tenuto fin da quando si è insediato, Martella, ha condiviso pienamente il bisogno di scelte amministrative e legislative che ridiano vita al mondo dell’editoria.

La crisi dell’editoria è sotto gli occhi di tutti. Ne è ben consapevole il sottosegretario Martella il quale, con le sue parole ha contribuito alla creazione di un clima diverso, più disteso rispetto a quello che si era venuto a creare con Vito Crimi, dichiarando che “il mercato dell’editoria è un settore troppo importante per la nostra società perché possa fallire. Nel caso questo dovesse accadere si potrebbe parlare di un vero e proprio fallimento della democrazia”.

Purtroppo, la legge di riforma strutturale del settore, tanto attesa sin dai tempi del governo Conte 1, rimane ancora oggi un punto interrogativo non affrontato concretamente. Altro punto interrogativo è rappresentato dalla ricezione della direttiva Ue sul Copyright (Direttiva 2019/790/UE, in vigore dal 6 giugno 2019), soprattutto dopo lo scontro tra il colosso di Mountain View e il Parlamento francese che è stato il primo a recepire la direttiva.