Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail nel primo quadrimestre 2023 sono state 264, tre in più rispetto alle 261 registrate nel primo quadrimestre 2022, 42 in meno rispetto al 2021, 16 in meno rispetto al 2020 e 39 in meno rispetto al 2019. A livello nazionale i dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno evidenziano per il primo quadrimestre 2023 rispetto al pari periodo 2022, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 70 a 57, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 191 a 207. L’aumento ha riguardato solo l’industria e servizi (da 219 a 227 denunce), a differenza dell’agricoltura (che scende da 31 a 28) e del Conto Stato (da 11 a 9).
Dall’analisi territoriale emerge un incremento nel Nord-Ovest (da 74 a 79 casi), al Centro (da 58 a 60) e nelle Isole (da 17 a 20), un calo nel Nord-Est (da 65 a 60) e al Sud (da 47 a 45). Tra le regioni con i maggiori incrementi si segnalano la Liguria, l’Umbria e la Campania (+6 casi mortali ciascuna), mentre i cali più evidenti sono quelli di Puglia (-6), Toscana, Emilia Romagna e Provincia autonoma di Bolzano (-4 ciascuna).
L’aumento rilevato nel confronto tra i primi quadrimestri del 2022 e 2023 è legato solo alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 233 a 243, mentre per quella femminile si registra un calo, da 28 a 21. Costanti le denunce dei lavoratori italiani (217 in entrambi i quadrimestri), in aumento quelle degli extracomunitari (da 29 a 39) e in calo quelle dei comunitari (da 15 a 8). Dall’analisi per classi di età, si registrano aumenti tra gli under 29 (da 28 a 36 casi) e tra gli over 49 (da 133 a 161) e diminuzioni nella fascia 30-49 anni (da 100 a 67). Al 30 aprile di quest’anno risultano tre denunce di incidenti plurimi, per un totale di sei decessi, due dei quali stradali. Anche nel primo quadrimestre del 2022 gli incidenti plurimi erano stati tre per un totale di sei decessi, tutti stradali.