Infrastrutture

Infrastrutture, il viceministro Morelli fa tappa a Palermo: “Nuova primavera per la città”

Tappa a Palermo oggi per il vice ministro alle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Alessandro Morelli. Dopo l’incontro con i vertici della Direzione marittima e con il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, per fare il punto sugli investimenti infrastrutturali che interessano la città e il suo porto, e un sopralluogo al nuovo terminal crocieristico, il viceministro si sposterà sul ponte Corleone e sul ponte Oreto. Ad accompagnarlo nelle due visite alle importanti infrastrutture viarie palermitane sarà il capogruppo della Lega-Prima l’Italia al Consiglio comunale di Palermo, Igor Gelarda, insieme ai consiglieri comunali del partito di Salvini, Marianna Caronia, Alessandro Anello e Sabrina Figuccia. 

La questione Ponte

“La Sicilia è la migliore piattaforma logistica che l’Europa può avere e il Ponte sullo Stretto è una necessità. Non farlo è un’antitesi rispetto agli importantissimi investimenti che Italia e Europa stanno facendo sul Meridione e la Sicilia. Non realizzare questa opera sarebbe una cosa antistorica. Quindi, ribadisco: ‘Viva il Ponte sullo Stretto’”, ha detto Morelli. “Informiamo, in maniera assolutamente amichevole, il presidente Musumeci, che la lobby del Nord da me rappresentata vuole il Ponte sullo Stretto” ha replicato a distanza al governatore siciliano, Nello Musumeci, che nei giorni scorsi da Sorrento era tornato a parlare di Ponte sullo Stretto, manifestando il timore che Governo centrale, ma non soltanto questo, possa subire “forti e condizionanti pressioni” da parte di lobby del nord. 

Il porto di Palermo

Il porto di Palermo sta cambiando faccia: è una risorsa incredibile per questa città e per la Regione. Ci sono opere già compiute e inaugurate e altre in fase di realizzazione”, ha aggiunto il viceministro. “Il governo sta investendo ingenti somme sul porto e su Palermo anche attraverso il Pnrr. Oggi posso dire che siamo davvero al giro di boa per questa città, a una nuova primavera di Palermo”. 

“In Italia ci sono decine di opere commissariate, oltre 90 tra ferrovie, strade, porti e dighe. Questo dimostra come le norme nazionali, penso al Codice dei contratti, debbano essere modificate: non sono scritte sulle tavole della legge. Se abbiamo la necessita di commissariare così tante opere significa che la norma primaria non funziona. Quindi diciamolo con chiarezza: dobbiamo fare leggi che siano adatte alle aziende, alla trasparenza e al bene pubblico altrimenti dovremo sempre ricorrere a commissariamenti, che non possono essere la normalità”.