ROMA – “Nel nostro Paese il mondo della pesca vive un paradosso. Se un pescatore con le sue reti recupera rifiuti in mare, invece di essere ringraziato ed incentivato, rischia sanzioni per trasporto illecito di rifiuti e potrebbero essere aggravati del costo per lo smaltimento. È una situazione surreale a cui le istituzioni devono porre rimedio con un’azione comune che favorisca la diffusione del ‘pescatore ecologico’”.
Lo ha dichiarato Donato Toma, che oggi ha presieduto la Conferenza delle Regioni, durante la quale è stato approvato un ordine del giorno su tale problematica proposto dagli assessori all’Agricoltura e pesca. Il Documento parte da diverse considerazioni, tra cui il fatto che le zone costiere italiane registrano tra le più elevate concentrazioni di rifiuti plastici e che la ‘Blue Economy’ italiana, la terza più grande in Europa, perde circa 67 milioni di euro l’anno a causa dell’inquinamento da plastica.
Non solo: nel 2016 oltre 53 mila tonnellate di rifiuti plastici sono state disperse nel Mar Mediterraneo, gran parte delle quali, con i giusti incentivi, potrebbe essere recuperata dalle imbarcazioni della pesca che utilizzano il sistema dello strascico, partendo dal fatto che in Italia, le unità che praticano la pesca a strascico, con i vari sistemi, sono 2.285.