La sostenibilità, il processo di cambiamento in campo ambientale, economico e sociale è diventato uno degli argomenti più discussi degli ultimi tempi, in quanto ecosistemi e sistemi ambientali sani sono necessari per la sopravvivenza degli esseri viventi. Le principali modalità per ridurre l’impatto negativo dell’uomo sull’ambiente sono l’ingegneria chimica ecosostenibile, la gestione ambientale delle risorse e la tutela dell’ambiente.
L’ambiente infatti è inquinato anche a causa di industrie, mezzi di trasporto e per via di un elevato utilizzo della plastica. Sentiamo spesso parlare di inquinamento atmosferico, ma non si deve sottovalutare quello dei mari. Il Mar Mediterraneo è il mare più inquinato al mondo a causa dei riversamenti nelle acque. Ogni metro cubico di acqua mediterranea contiene 33 tipi di perdite, dal momento che ogni litro contiene 10 grammi di petrolchimici. In tanti Paesi le reti fognarie scaricano direttamente a mare, questo è il principale motivo dell’inquinamento e della morte di animali e vegetazioni marine, ma soprattutto è motivo di pericolo di vita di circa 3 miliardi di persone.
Una specie molto a rischio è quella delle tartarughe marine, che continuano ad ingerire plastica e rifiuti gettati a mare. Ogni anno, secondo il Wwf, circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani e a subirne i danni sono oltre 700 specie marine, tra cui balene, delfini e tartarughe. Nell’Oceano Pacifico, è presente la grande isola di plastica. Un accumulo che potrebbe essersi formato a partire dagli anni ‘80, a causa del costante inquinamento da parte dell’uomo e dall’azione della corrente oceanica, che causa l’aggregarsi dei rifiuti galleggiati fra di loro nei primi strati della superficie oceanica.
Degli studiosi, portando avanti una ricerca, si sono posti l’obiettivo di eliminare dal mare gli oggetti di plastica maggiormente dannosi alla vita degli animali. Durante la ricerca sono venuti a galla quattro elementi deleteri per la flora e la fauna marina, ovvero sacchetti plastica, palloncini, gomma e oggetti vari. Non esiste soluzione che possa salvare il pianeta da queste problematiche, ma si può migliorare facendo un invito a utilizzare meno la plastica e introdurre in un modo più ampio nel commercio confezioni di vetro e cartone.
Un’altra problematica da tenere in considerazione è la siccità. Questa implica una grande preoccupazione per il nostro pianeta e anche per la nostra Nazione. Infatti l’Italia ha subito gravi danni a causa delle precipitazioni assenti e delle forti ondate di calore. L’acqua è quindi scarsa e quella che abbiamo rischia di diventare inutilizzabile a causa dell’effetto aggiuntivo della siccità. Proprio per questo l’Anbi ovvero l’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue vuole lanciare un allarme, che ha rivelato quanto la siccità stia causando l’espansione delle acque saline lungo il delta del Po.
Giulia Amato, Giorgia Chiafele, Marianna Leanza, Paola Leanza, Emma Leonardi, Aida Rucco e Gloria Ticli
IV Liceo classico – Leonardo Da Vinci – Niscemi