I carabinieri della Stazione di Ragalna hanno denunciato due fratelli di 33 e 30 anni di Santa Maria di Licodia e un 21enne di Paternò, in quanto gravemente indiziati di furto aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale.
I carabinieri, impegnati nella nottata in un servizio finalizzato al contrasto dei reati contro il patrimonio ed in particolare dei furti di rame, hanno opportunamente predisposto nel territorio di competenza diversi posti di controllo.
In tale contesto operativo, lungo la SP 4, i carabinieri hanno deciso di sottoporre a controllo, tra le altre, un’autovettura Fiat Panda con a bordo tre uomini ed hanno pertanto intimato l’alt al conducente, identificato poi per il 33enne. Quest’ultimo, invece di accostare il veicolo ha aumentato la velocità e si è dato alla fuga cercando di far perdere le tracce tra le stradine del centro abitato.
Ne derivava un inseguimento a seguito del quale, per la forte velocità, il conducente a distanza di circa un chilometro perdeva il controllo dell’autovettura uscendo fuori dalla carreggiata ed era costretto pertanto, suo malgrado, ad arrestare la sua fuga.
Raggiunta l’autovettura i militari hanno identificato i tre uomini, tutti illesi, ed altresì hanno proceduto alle verifiche sulla proprietà dell’auto per la quale il 33enne “dichiarava” immediatamente di essere autore del suo furto avvenuto solo poche ore prima in un parcheggio di Santa Maria di Licodia.
A seguito della perquisizione personale, eseguita sulla persona del 33enne, i militari lo hanno trovato in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente e lo hanno segnalato, quale assuntore, alla locale Prefettura.
I carabinieri nel controllare l’auto, che si presentava priva di cilindretto di accensione e con dei cavi collegati, hanno rinvenuto dal lato passeggero anteriore nei vari portaoggetti una cesoia, una sega, un seghetto, una tenaglia, una pinza, tutti attrezzi idonei allo scasso.