Gent.mo Direttore
Spett.le Redazione del Qds,
La città di Catania, nonostante i numerosi interventi di riqualificazione ad oggi finalizzati, necessita di altrettante azioni cogenti al fine di un completo recupero dell’appeal di matrice turistica, decoro e qualità di vita. Innanzitutto la corroborazione di parcheggi multipiano, possibilmente interrati e con verde attrezzato a raso, lungo la perimetrazione dell’area pedonale afferente al centro storico.
Meritorio obiettivamente l’ampliamento di tale area, con il tratto della Via Garibaldi compresa tra le Piazze Duomo e Mazzini e da poco l’area intorno al Maniero “Castello Ursino”, che a tal punto col tratto della Via Etnea, sezione Piazza Duomo/Via Umberto, Via Pacini e Via Gemmellaro, costituisce un unicum di forte valenza turistica con ampie ricadute in termini commerciali. Per quanto suddetto e nel transitorio della realizzazione aree di parcamento, occorrerebbe altresì rendere nuovamente operativo il terminal metropolitana in prossimità dell’area portuale, che permetterebbe una migliore logistica di raccordo coll’area pedonale anzidetta, oltre al terminal del corsoso Sicilia.
Altra componente “chiave di volta”, risulta essere rappresentata dal “verde” sempre purtroppo in deficit. Occorrerebbe infatti l’implementazione di filari di alberi di alto fusto, con la piantumazione di questi ultimi in corrispondenza delle aree di parcamento, nelle seguenti arterie: viale Alcide de Gasperi (sezione compresa tra piazza Europa e via Zoccolanti), viale Jonio,via Duca degli Abruzzi,viale Giacomo Leopardi, Via Gabriele D’Annunzio. Arterie, queste, che ad oggi appaiono come tristi lande lapidee e di cemento.
Tale componente infatti non è solo di “apporto di ossigenazione”, ma anche se non soprattutto “arredo urbano” e “mitigatrice di temperature torride nella stagione estiva”. Ancora, la finalizzazione del corso Martiri della Libertà, vulnus urbanistico da oltre 14 lustri. L’implementazione nel Piano urbanistico della città di altezze edifici elevate, al fine di una verticalizzazione del costruendo e per converso calmierazione del consumo del suolo, da destinare a tal punto a parchi anche per attività sportive.
Infine ben vengano le piste ciclabili, ma con opportuna attenzione alla loro compatibilità con l’area ove realizzarle (vedi viale Cristoforo Colombo in zona porto, con tale manufatto preferibilmente all’interno dell’area portuale e contigua al viale suddetto, sostituendo all’attuale realizzanda infrastruttura invece la piantumazione di filare di alberi).
Roberto Galizia