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Shock, avvelenamenti seriali di bambine nelle scuole femminili: tensione in Iran

Continua il dramma in Iran, dove diverse giovani studentesse – bambine di circa 10 anni – sarebbero state vittime di avvelenamento a scuola. Si sospetta che dietro questi casi ci sia la mano di qualcuno che mira a far chiudere le scuole femminili e scoraggiare così l’istruzione delle donne nel Paese.

Gli episodi si sono verificati in 12 scuole a Qom e Borujerd, a Sud di Teheran.

Iran, casi di avvelenamento di bambine e a scuola

Dall’inizio dello scorso dicembre, oltre 200 studentesse avrebbero accusato sintomi da avvelenamento. Un dato incredibile, sul quale si è espresso anche il viceministro della Salute iraniano, Youness Panahi. Quest’ultimo avrebbe ammesso la responsabilità di qualcuno che avrebbe agito nelle 12 scuole femminili interessate con l’obiettivo di farle chiudere. Le sostanze utilizzate sarebbero dei “composti chimici facilmente disponibili” e non provenienti da ambiti militari.

La vicenda ha destato polemiche e sdegno a livello internazionale, ma anche all’interno dello stesso Paese. In Iran, infatti, un gruppo di genitori avrebbe avviato una protesta lo scorso 14 febbraio chiedendo spiegazioni di quanto accaduto alle proprie figlie. Tuttavia, al momento non risulta che siano stati ordinati arresti o che ci siano sospetti.

Nel frattempo, in Iran continua a regnare il caos. Dalla morte misteriosa della giovanissima Mahsa Amini dopo un arresto dalla “polizia morale” di Teheran lo scorso settembre, il Paese protesta contro il regime e la tensione continua a crescere giorno dopo giorno.

Immagine di repertorio