Alessia Piperno, detenuta nel carcere di Evin, teatro ieri di una rivolta, “sta bene”. Lo riferiscono fonti della Farnesina, che è in contatto con l’ambasciata italiana a Teheran.
“Vogliamo avere notizie sulle condizioni di Piperno e Djalali. Chiediamo al nostro governo, al nostro Ministro degli esteri Luigi DI Maio, di convocare immediatamente l’ambasciatore iraniano in Italia per formalizzare la nostra opposizione al regime teocratico di Teheran, che si sta macchiando di indicibili crimini contro i propri cittadini e, soprattutto, contro le proprie cittadine”. Così Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.
“La strage terrificante al carcere di Teheran è solo l’ultimo episodio di una striscia di sangue che deve finire, cessare, insieme al regime repressivo iraniano. Vogliamo notizie sulle condizioni di salute di Alessia Piperno e Ahmad Reza Djalali (ricercatore iraniano che ha lavorato in Piemonte), tutti e due reclusi nella struttura dove è scoppiata la rivolta. All’ambasciatore vorremmo dire che il mondo intero dovrebbe inchinarsi di fronte al coraggio e alla forza delle donne iraniane. Un esempio che deve insegnare a tutti noi il valore della libertà e della lotta per la libertà”, concludono.
Gli Stati Uniti “stanno seguendo con urgenza” le notizie sugli scontri e gli incendi scoppiati nella prigione iraniana di Evin, il carcere dei prigionieri politici dove sono detenuti anche cittadini stranieri, tra i quali l’italiana Alessia Piperno. “Siamo in contatto con la Svizzera come nostro Paese rappresentante – ha aggiunto il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price su Twitter – l’Iran è completamente responsabile dei nostri cittadini arrestati in modo illecito che dovrebbe liberare immediatamente”.
La notte scorsa l’agenzia iraniana Irna ha riportato la notizia di rivolte e scontri all’interno della prigione, parlando di “un gruppo di prigionieri del braccio dove i banditi e i teppisti sono incarcerati” che avrebbero iniziato la rivolta che ha provocato un incendio che sarebbe stato domato.
L’agenzia ufficiale iraniana ha citato il procuratore di Teheran che ha affermato che la situazione non è collegata alle proteste in corso in Iran e che l’area dove sono scoppiati gli scontri è separata da quella dove sono detenuti i prigionieri politici. Il procuratore sostiene poi che la situazione ora è sotto controllo. Nella rivolta secondo l’Irna sarebbero rimaste ferite otto persone.