Editoriale Grimaldi

Irresponsabilità collettiva

Dire che le cose non vanno bene è un eufemismo non solo in Italia, ma ahimè, nel mondo. Non c’è di fatto una sola nazione – stato tranquilla. O perché ha problemi sanitari od economici o perché pur non essendo in condizioni tristi è presa dalla fregola di strafare per acquisire potere. I problemi che ogni nazione mette sul tavolo non sono molto gravi, ma è la situazione socio sanitaria – al secolo pandemia – che ha fatto saltare i nervi a tutti soprattutto a chi ha la responsabilità della gestione, ma anche al popolo.

Tutto nasce dal falso assunto agli inizi del 2020 quando dopo una serie di errori compiuti dalla OMS si diffuse l’erroneo convincimento che in pochi mesi – i più pessimisti dicevano un anno – la situazione pandemica si sarebbe risolta e per noi in Europa soldi a go go da mettere a disaggio i governanti su come spenderli. Nel frattempo eventi politici importanti. La Cina, untore, anche se involontario, riuscì a venir fuori per prima allargando i propri mercati e facendosi amici world wide; gli Usa con cambiamento di Amministrazione, con lo sconfitto che non riconosce il vincitore lancia in resta per dimostrare che il paese è sano e che lui, vecchio (anche di età) politicante metterà tutto a posto; la Russia come sempre cerca di sapere con il suo più che attivo spionaggio ciò che può; l’Europa che come Stato non esiste, con una nuova governance, non ne indovina una; l’Italia infine con regionalismi d’antan e cambio di governo che ovviamente non potendo fare miracoli annaspa, pur se guidato da chi definito l’unico italiano possibile .

Uno stupido – si tale – incidente non diplomatico, ma di ineducazione ed ignoranza dei servizi di cerimoniale, accaduto ad Ankara porta l’Italia quasi sull’orlo della guerra con scambi – non usuali – di offese tra i due capi di governo in eco a quanto in Usa il suo capo ha fatto dando dell’“assassino” al capo della Russia. In siciliano di chiamerebbe “curtigliu” che fa si che ognuna delle nazioni con milioni di morti da pandemia sembra avere perduto il senso della logica politica, diplomatica ed economica con indebitamenti -Italia il 170% del Pil !- da pagare alla “stagion dei fiori” nel futuro .

Il popolo di qualsivoglia nazione non stupido vive questi momenti già da circa 500 giorni, che son tanti, e li vive temendo di morire ogni giorno grazie ad un terrorismo sanitario incredibile ed ad una situazione sociale economica pesantissima.

Ed i governi anziché buttare acqua sul fuoco del malessere lo fomentano con messaggi da rabbrividire senza riuscire a fare (ma si doveva cominciare un anno fa) qualcosa che dia un quadro chiaro della situazione. Che, a prescindere dalla sanitaria per la quale occorreranno anni (sic), si riesca, muoia pur Sansone con tutti i filistei – se del caso- come in tempi di guerra, ad aver la responsabilità nel bene e nel male dello Stato.

Non esistendo più l’umiltà e il coraggio di soffrire dei tempi andati essere preoccupati ed infelici é il meno che possa accadere. Il resto: stillicidio di irresponsabilità.
Collettiva.