Politica

Iscrizione anagrafe richiedenti asilo, Avvocati strada, “Consulta ci dà ragione”

ROMA – “Il coronamento di una battaglia che abbiamo portato avanti nei Tribunali di tante città italiane”.

Il Presidente dell’Associazione Avvocato di strada Antonio Mumolo commenta così il pronunciamento della Corte Costituzionale che ha dichiarato irragionevole, e incostituzionale, la norma del primo Decreto sicurezza che preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo.

Non consentire ai richiedenti asilo di prendere la residenza anagrafica – sottolinea Mumolo – non serviva a nulla se non ad escludere ancora di più persone che vivono già in fortissima difficoltà e che senza residenza non possono cercare lavoro, aprire un conto in banca, ottenere un documento di identità”.

“Dopo aver inutilmente segnalato l’incostituzionalità della norma abbiamo portato la nostra battaglia in Tribunale ottenendo sempre delle vittorie. La decisione della Corte Costituzionale, -2 conclude Mumolo – mette la parola fine su una brutta pagina durata fin troppo. Siamo felici per questa vittoria e per questa conferma: lo stato di diritto non si può stravolgere in nome di un populismo e un razzismo malcelati”.

La decisione della Consulta ha ricevuto anche il plauso del coordinamento nazionale di AreaDg: “Una decisione importante – si legge in una nota – che interviene su uno degli aspetti più critici del Decreto sicurezza e su una disposizione gravida di conseguenze pregiudizievoli per tantissime persone straniere alle quali, proprio per effetto di tale disposizione, è stato precluso l’esercizio dei diritti fondamentali”.

“In attesa di conoscere le motivazioni della Corte – sottolinea Area – esprimiamo grande apprezzamento per una decisione che riafferma i valori costituzionali della centralità della persona e della sua dignità e il carattere fondamentale dei valori della solidarietà e dell’inclusione sociale”.

Esulta anche don Gianni De Robertis, direttore della Fondazione Migrantes: ”È un grande risultato quello che abbiamo raggiunto. Nonostante ciò – resta il problema che i due decreti sicurezza non sono stati ancora cambiati, sebbene presentino numerosi elementi in contrasto con la Costituzione. Rendendo così percorribile solo l’iter giudiziario per smantellarli, che richiede però tempi molto più lunghi, con il rischio che le
persone siano costrette a subire violazioni di diritto magari per anni”.

Minimizza, invece, il leader della Lega, Matteo Salvini: “La norma contestata dalla Consulta – ha detto – sull’iscrizione dei richiedenti asilo non colpisce al cuore il Decreto Sicurezza 1, ma interviene su una norma sollecitata dall’Anci già dal febbraio 2017 in sede di adozione del Decreto Minniti. La misura inserita nel Decreto Sicurezza 1 non riduce le tutele, ma sgrava il lavoro dei Comuni. La sentenza della Consulta non danneggia la Lega ma gli enti locali, anche quelli guidati dal Pd che chiede di cancellare tutti i Decreti sicurezza”.