Economia

Isee corrente: quando fare richiesta per ottenere più agevolazioni

Per inviare la richiesta di Isee corrente, cioè l’attestazione con cui si tiene conto di redditi e patrimoni riferiti all’anno precedente alla presentazione della Dsu, bisogna rispettare determinate scadenze e procedure.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

Innanzitutto, bisogna chiarire che la richiesta dell’Isee corrente, da cui ne risulta un valore più basso rispetto all’attestazione ordinaria e di conseguenza una maggiore possibilità di accedere a bonus e agevolazioni, può essere fatto solo dopo aver richiesto l’Isee 2024. Inoltre, è necessario che nell’ultimo periodo il nucleo familiare abbia subito un peggioramento rilevante della condizione reddituale o patrimoniale.

Scopriamo come effettuare la richiesta di Isee corrente nel 2024 e quali sono le esigenze che aprono a questa possibilità.

L’importanza dell’Isee corrente

Tra i documenti da presentare quando si richiede l’Isee ci sono quelli che attestano redditi percepiti e patrimoni posseduti 2 anni prima. L’arco temporale, riferito appunto ai due anni precedenti la dichiarazione, ha sempre suscitato polemiche, perché appunto la “meritocrazia” dei bonus viene calcolata su questa base.

Infatti, se nell’anno successivo a quello preso in considerazione dall’Isee ordinario una famiglia ha subito un notevole peggioramento della propria situazione economica, avrà diritto a richiedere che la valutazione su bonus e agevolazioni sia effettuata sul periodo più recente. Con l’Isee corrente, infatti, si guarda a redditi e patrimoni dell’ultimo anno o, in eccezionali circostanze, degli ultimi 2 mesi.

I limiti per richiedere l’Isee corrente

Diversi sono i limiti per effettuare la richiesta dell’Isee corrente: innanzitutto, bisogna prima presentare una Dsu per Isee ordinario e successivamente si valuta se esistono le condizioni tali da poter richiedere l’Isee corrente.

I dati reddituali

Nel dettaglio, per effetto delle disposizioni introdotte dall’articolo 28-bis del Decreto legge 34/2019 e dall’articolo 7 del Decreto legge 101/2019, con l’Isee corrente si possono aggiornare i dati reddituali se si verifica almeno una delle seguenti situazioni:

  • variazione della situazione lavorativa, ovvero un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo (dichiarato ai fini Irpef) per uno o più componenti il nucleo familiare;
  • variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’Isee calcolato ordinariamente.

Attenzione, però: nel caso sussista la prima condizione, sarà possibile considerare redditi e trattamenti percepiti negli ultimi 2 mesi come base di calcolo del reddito annuale. In caso contrario, l’arco temporale cui si farà riferimento è di 12 mesi.

Per quanto riguarda l’aggiornamento dei redditi non ci sono particolari scadenze: l’Isee corrente si può richiedere subito, ma solo dopo aver ottenuto l’Isee ordinario.

I dati patrimoniali

La richiesta di Isee corrente si può presentare anche nel momento in cui sussista la necessità di aggiornare i dati patrimoniali. Nel dettaglio, per poterlo richiedere bisogna che il patrimonio complessivo del nucleo familiare abbia subito un peggioramento superiore al 20% rispetto alla situazione patrimoniale individuata nell’Isee ordinario.

A differenza dell’aggiornamento dei redditi, che può essere fatto in qualsiasi momento, per i patrimoni bisogna aspettare almeno il 1° aprile di ciascun anno.

Scadenza Isee corrente

L’Isee corrente ha una scadenza differente da quello ordinario (valido fino al 31 dicembre dell’anno in cui è stato richiesto: va rinnovato dopo 6 mesi o dopo 2 mesi, nel caso in cui nel frattempo si verifichi una variazione della situazione occupazionale o della fruizione dei trattamenti.