La Caronte & Tourist minaccia lo stop ai collegamenti con le isole minori della Sicilia a causa dei ritardi nei pagamenti da parte della Regione. La società ha così redatto una lettera relativa alla spinosa questione.
“Nonostante le continue sollecitazioni – a quel che ci risulta formulate anche da parte sindacale – la Regione Siciliana non ha ancora onorato il debito nei confronti della scrivente, che ha ormai raggiunto un ordine di grandezza ben più che preoccupante con servizi resi da più di 9 mesi e non ancora liquidati. Vi anticipiamo, dunque, che in assenza di fatti nuovi nelle prossime ore, saremo costretti a erogare solo il 50% delle retribuzioni a tutti i dipendenti, marittimi e amministrativi” si legge.
Ulteriori problematiche
“A questo problema, che già sarebbe francamente improprio definire congiunturale – prosegue la lettera -, si aggiungono tuttavia altri ambiti di inefficienza, tra i quali:
- L’inspiegabile prolungamento sine die del sequestro di navi della nostra flotta, tutte bidirezionali a ponte unico (le cosiddette zattere), costringe a utilizzare navi a doppio ponte anche nelle tratte dove ciò si rivela ampiamente diseconomico, con un aggravio di costi, soprattutto di quello del lavoro.
- Gli attuali contratti in essere con la pubblica amministrazione non garantiscono adeguata redditività e, nonostante il più volte richiesto intervento di riequilibrio, non pare essere all’orizzonte una loro revisione risolutiva. La convenzione con il MIT, in particolare, produce costi sempre maggiori. La redditività è sostanzialmente compromessa a causa:
– della crescita dell’inflazione, che ha raggiunto picchi ai livelli dagli anni ’80 del secolo scorso;
– dell’impatto del conseguenziale rinnovo a doppia cifra del CCNL di settore;
– dell’aumento del costo delle manutenzioni, delle materie prime e, ciò che per noi più rileva, di quello del bunker.
- L’impropria applicazione dei periodi d’imbarco dei marittimi iscritti a Turno Particolare – con riferimento a quanto previsto dal CCNL sia riguardo al numero complessivi di mesi d’imbarco all’anno, sia riguardo alla durata di ciascun singolo imbarco – ha generato una CRL de facto che non soltanto rappresenta un elemento di iniquità e squilibrio all’interno dell’intero organico aziendale, ma ha generato costi aggiuntivi altrettanto impropri”.
Le imposizioni
Nella comunicazione di Caronte & Tourist si lancia un allarme vero e proprio sulle attività legate ai collegamenti serviti dall’azienda. “Si impone, pertanto, un’urgentissima razionalizzazione di tutte le attività aziendali e – si legge ancora -, per quel che ci riguarda, un ripensamento complessivo altrettanto urgente delle strategie di gestione delle risorse umane. Per questo:
- Dal 1° novembre i marittimi iscritti al Turno Particolare avranno periodi d’imbarco di due mesi intervallati da un periodo di sbarco, con liquidazione di ogni spettanza maturata, della durata di un mese. Le deroga ai periodi descritti avrà carattere di eccezionalità.
- Si procederà a un efficientamento dell’armamento in funzione delle tabelle di esercizio che più si adattano ai livelli di traffico stagionale. Ciò sulla base di analitiche statistiche che fotografano una situazione invernale di oggettiva sovrabbondanza nel rapporto addetti/passeggeri, con quel che ne consegue in termini di costo.
- Le immissioni in CRL recentemente concordate sono congelate in attesa di un approfondimento tecnico che ne garantisca la congruenza e la sostenibilità economica.
- Le turnistiche fin qui utilizzate saranno rivisitate al fine di un complessivo recupero di produttività, naturalmente nel rispetto delle prescrizioni sull’orario massimo di lavoro previste dal CCNL e dal D. Lgs. 271/99.
Siamo certi che, ancora una volta, non mancherà l’apporto responsabile di tutte le OO.SS. presenti in azienda a un percorso inevitabile per mettere in sicurezza i conti della società, salvaguardando i livelli occupazionali e liberando risorse che potranno essere utilizzate virtuosamente anche nei confronti dei collaboratori”.