La tecnologia che avanza, anche in campo alimentare, non conosce più barriere. E se gli insetti hanno ormai cominciato ad “invadere” le tavole degli europei, prepariamoci adesso al primo filetto di pesce stampato in 3D. Pronto da cuocere utilizzando cellule animali coltivate e cresciute in laboratorio. L’innovazione, che sa di incredibile, viene da un’azienda israeliana specializzata in tecnologia alimentare.
Nello specifico si tratta della Steakholder Foods, che ha collaborato con Umami Meats con sede a Singapore. Si producono filetti estraendo le cellule (per ora dalla cernia) per trasformali in muscoli e grasso. Il tutto mescolato a un “bio-inchiostro” chiaramente adatto a speciali stampanti 3D. Ciò che ne viene fuori è un filetto di pesce in tutto e per tutto simile, in quanto a proprietà nutrizionali, a quello pescato in mare.
Ma se in ambito di alimentazione marina siamo davanti a una novità, riguardo la soluzione per ridurre il costo ambientale dell’agricoltura anche nell’ottica della salvaguardia degli animali, già da da qualche tempo la carne bovina e il pollo vengono trattati in laboratori. Ciò che Umami spera, è di di portare i suoi primi prodotti sul mercato il prossimo anno, a partire da Singapore e poi, in attesa di regolamentazione, in paesi come Stati Uniti e Giappone.