In Italia negli ultimi 45 giorni il 98,4% dei tamponi sequenziati è risultato positivo alla variante delta del virus SarsCoV2 (contro l’88,7% registrato nel bollettino del 17 settembre).
È invece quasi sparita la variante alfa, allo 0,1% (sempre negli ultimi 45 giorni, mentre nel bollettino precedente era allo 0,4%). I dati sono contenuti nel decimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità (Iss) ‘Prevalenza e distribuzione delle varianti di SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia’, e si riferiscono alle sequenze depositate tra il 14 agosto e il 27 settembre 2021 sulla piattaforma I-Co-Gen.
In particolare della variante Mu, rende noto l’Iss, non è stato identificato negli ultimi 45 giorni alcun caso. E’ comunque “fondamentale – avverte l’Istituto superiore di sanità – continuare a monitorare queste varianti per identificare rapidamente eventuale minacce emergenti”.
Con un totale di 8.596 casi genotipizzati/sequenziati, segnalati al Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19 negli ultimi 45 giorni (14 agosto – 27 settembre 2021), in Italia aumenta leggermente il numero di casi genotipizzati/sequenziati al periodo precedente (8.255 casi nel periodo 31 luglio – 13 settembre 2021). Dal 29 aprile 2021 è attiva la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti di SARS-CoV-2 (I-Co-Gen), sviluppata e coordinata dall’Iss.
La piattaforma consente di raccogliere e analizzare le sequenze identificate sul territorio nazionale e dialogare con le piattaforme internazionali. Il modulo, dedicato all’analisi e condivisione dei dati di sequenziamento del SARS-CoV-2 a livello nazionale, conta ad oggi più di 53.000 sequenze.