I dati di agosto delle vendite al dettaglio confermano la fase di ripresa del commercio, anche se più lenta delle attese e diseguale: mentre la dinamica è vivace per il comparto non alimentare e soprattutto per l’online – che segna una crescita del 23% nei primi otto mesi – i piccoli continuano a rimanere indietro, registrando nel comparto alimentare una perdita del 2,4% da gennaio ad agosto.
Così l’Ufficio economico Confesercenti commenta le stime Istat sul commercio al dettaglio di agosto.
Ombre che confermano come la ripresa dei consumi delle famiglie non sia ancora completa.
Gli italiani, sottolinea Confesercenti, iniziano a mostrare una riduzione della forte propensione al risparmio seguita all’emergenza, ma questa rimane ancora superiore di oltre 5 punti rispetto ai livelli pre-pandemici.
La ripresa dei consumi, quindi, sarà più lenta di quella del prodotto: i comportamenti delle famiglie sono ancora influenzati dalla crisi e dall’incertezza.
Per questo è necessario, in questa fase delicata con incognite anche sul fronte energetico, consolidare la fiducia di famiglie e imprese a partire dalla leva fiscale: bisogna evitare, evidenza Confesercenti, che l’armonizzazione dell’Iva si trasformi in un appesantimento dell’imposta che frenerebbe il pieno recupero dei consumi.
Un indebolimento da evitare, perché inciderebbe sulla crescita di tutto il Paese.