PALERMO – Una parte crescente della popolazione non si informa di politica né partecipa in forma diretta o indiretta alla vita politica del Paese. Nel 2014, nell’Isola la percentuale di chi non partecipava alla vita politica era del 29,8%, nel 2019 è diventata del 33,2%, dato che certifica come stia aumentando progressivamente la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica.
È quanto emerge dal Report Istat “La partecipazione politica in Italia” relativo al 2019 che sottolinea come la partecipazione politica avvenga in modo soprattutto indiretto, cioè informandosi o parlandone (74,8%) e poco per via attiva (8,0%).
Dal punto di vista territoriale, il distacco dalla vita politica è più rilevante nelle regioni del Mezzogiorno dove tre persone di 14 anni e più su dieci (30,6%, circa 5 milioni e 500 mila) non partecipano in alcun modo rispetto al 18,3% del Nord e al 21,6% del Centro Italia. La Sicilia ha un trend identico alle altre regioni, ma si distingue per il fatto che la percentuale dei non interessati è da sempre maggiore rispetto alle altre Regioni italiane.
La disaffezione nei confronti della politica diventa, dunque, un fenomeno sempre più diffuso a livello nazionale. I cosiddetti “disinteressati” rappresentano infatti il 23 per cento della popolazione, circa 12 milioni e 200 mila individui dai 14 anni in su e di questi quasi i due terzi sono donne (7 milioni e 700 mila). Tra il 2014 e il 2019 è salita dal 18,9% al 23,2% la percentuale di persone di 14 anni e più che non partecipano alla vita politica. Nel 2019 al primo posto risulta la partecipazione a comizi (coinvolge il 4,1% della popolazione di 14 anni e più) mentre si colloca all’ultimo l’attività gratuita per un partito (0,8%). Tra i due estremi si collocano la partecipazione a cortei (3,9%) e il sostegno finanziario a un partito (1,7%). Circa 4 milioni e 200mila persone (8,0% della popolazione di 14 anni e più) hanno svolto almeno una tra le attività relative alla partecipazione politica diretta. Una quota molto più ampia di cittadini di 14 anni e più, il 74,8%, pari a oltre 39 milioni di persone, partecipa alla vita politica attraverso forme invisibili o indirette. Parla di politica almeno una volta a settimana il 32,9% e il 7,5% lo fa quotidianamente. Il 52,7% si informa di politica almeno una volta a settimana (27,2% ogni giorno), il 35,5% non ne parla mai (quasi 7 milioni di uomini e 11 milioni 700 mila donne) mentre il 27,6% non si informa (5 milioni e mezzo di uomini e 8 milioni 900 mila donne).
Ci si informa di politica, dunque, più di quanto se ne parli. L’ascolto di dibattiti politici è meno diffuso (15,0%).
Inoltre, i Social network sempre più strumento di informazione politica. Ci si informa di politica tramite Internet soprattutto leggendo giornali, news e riviste online (oltre 10 milioni di persone, il 63,4% di chi si informa tramite Internet), unica fonte di informazione nel 33% dei casi. Inoltre, un terzo di chi legge giornali, news e riviste on line per informarsi di politica (oltre 2 milioni e mezzo di persone) non utilizza a tale scopo le versioni cartacee. Dunque, al calo dell’utilizzo di quotidiani, settimanali e riviste cartacei, sembra corrispondere, almeno in parte, una platea di lettori che utilizzano questi canali di informazione politica esclusivamente online.
Fra chi si informa di politica anche attraverso Internet, oltre la metà utilizza il web, ossia social network o blog, newsgroup e forum di discussione on line (51,4%). Il 22,9% online ascolta la radio e guarda la televisione (5,6% in modo esclusivo) e il 5,8% consulta anche siti di partiti. Il gap di genere è molto ridotto, ma le donne prevalgono nell’informazione politica sui social network (50,3% contro 46,4%). Oltre il 65% degli adulti con più di 44 anni usa i canali tradizionali dell’informazione politica anche sul web (giornali, news, riviste) mentre più del 70% dei giovani di 14-24 anni sceglie social network, blog, newsgroup o forum di discussione on line.