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Istat, nel primo trimestre 2020 crollo nuove partite Iva, -19,7%

ROMA – Crollano le aperture di nuove partite Iva a seguito della crisi da coronavirus. Secondo il monitoraggio dell’Osservatorio sulle partite Iva, nei primi tre mesi del 2020 sono 158.740: una flessione del 19,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, determinata prevalentemente dall’emergenza sanitaria, secondo quanto riporta un comunicato diffuso del ministero dell’Economia.

Più in dettaglio si rileva che, nei primi due mesi dell’anno, risulta una contrazione dell’8% delle aperture di partita Iva dovuta principalmente alla diminuzione di avviamenti in regime forfetario rispetto al notevole aumento riscontrato nei primi mesi del 2019 grazie all’innalzamento del limite di ricavi a 65.000 euro. Gli effetti dell’emergenza sanitaria sono rilevabili nel mese di marzo, si legge, con un calo di aperture pari al 50% rispetto a marzo 2019.

Riguardo alla ripartizione territoriale, il 45,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,5% al Centro e quasi il 33% al Sud e nelle Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente mostra una generalizzata diminuzione di avviamenti: la più contenuta in Valle d`Aosta (-8%), la più marcata nel Lazio (-23%). Nei primi due mesi il calo maggiore si è avvertito in Calabria (-11,3%), mentre l’Abruzzo ha segnato un incremento dell’1,5%; in marzo la Lombardia ha accusato una flessione del 55,2%.