PALERMO – Una scuola sempre più inclusiva, vicina ai disabili. La scuola siciliana dimostra ogni anno di più il proprio impegno a creare condizioni di studio che siano le più adatte anche per chi deve affrontare delle difficoltà.
Secondo i dati dell’Istat, in Sicilia le scuole statali e non statali con alunni con disabilità dotate di postazioni informatiche adattate all’integrazione scolastica sono il 76,7%. La Regione si trova poco sopra la media nazionale, che si ferma al 75,9%. Con questi numeri, la Sicilia si trova al settimo posto tra le Regioni italiane che hanno il maggior numero di postazioni di questo tipo. Se si guarda ai diversi gradi scolastici, la scuola primaria scende al 74,5%, mentre la scuola secondaria di primo grado sale all’81,4%, e la secondaria di secondo grado è al 76,5%. La dotazione maggiore, a livello nazionale, si registra nella Provincia autonoma di Trento (88%), seguono Umbria (84%) ed Emilia-Romagna (83); la Sardegna presenta invece la percentuale più bassa (66%).
Una fondamentale presenza nelle scuole siciliane è poi quella degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, ad personam, previsti dall’articolo 13 della legge 104/92.
Si tratta di un operatore che ha il compito di facilitare la comunicazione dello studente con disabilità, stimolare lo sviluppo delle abilità nelle diverse dimensioni della sua autonomia, mediare tra l’allievo con disabilità e il gruppo classe per potenziare le loro relazioni, supportarlo nella partecipazione alle attività, partecipando all’azione educativa in sinergia con i docenti.
Nelle scuole italiane gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione che affiancano gli insegnanti per il sostegno sono più di 65mila, di questi il 4,6% conosce la lingua italiana dei segni (Lis). In Sicilia, ne sono presenti uno ogni 3 alunni con disabilità, con numeri migliori di una parte della penisola, in cui, in media, si trova un assistente alla comunicazione ogni 4,5 alunni con disabilità. La loro presenza è importante: sono operatori specializzati, finanziati dagli enti locali, la cui presenza può migliorare la qualità dell’azione formativa, facilitando la comunicazione e l’interazione dello studente con disabilità e stimolando lo sviluppo delle sue abilità nelle diverse dimensioni dell’autonomia.
Nel Mezzogiorno il rapporto sale a cinque, con punte massime in Campania dove supera la soglia di 12 alunni con disabilità per ogni assistente. La presenza di assistenti aumenta invece nelle regioni del Centro e del Nord (con un rapporto rispettivamente di 4,1 e 4,3 alunni per assistente). Il rapporto più basso si ha invece nelle Marche (2,8), seguono la Provincia Autonoma di Trento (3,2) e la Lombardia (3,2). La scelta di utilizzare tecniche diverse, che sia il contributo umano dato dall’esperto o la tecnologia, nasce dalla consapevolezza che possano svolgere un’importante funzione di “facilitatore” nel processo d’inclusione scolastica, supportando l’alunno nella didattica e aumentando i livelli di comprensione. Purtroppo, più di una scuola su cinque definisce insufficiente la dotazione di postazioni informatiche adattate; e la carenza aumenta nel Mezzogiorno dove una scuola su tre segnala tale problematica.
Tra gli ordini scolastici, risulta più sprovvista la scuola primaria (con il 28% delle scuole con postazioni insufficienti).
Ancora peggio, poi, la scuola dell’infanzia, in cui gli strumenti informatici a supporto della didattica sono diversi da quelli utilizzati nelle scuole degli altri ordini, perché commisurati all’età degli alunni e al tipo di attività svolta: quelle che utilizzano una tecnologia specifica a supporto dell’alunno con sostegno sono il 23%, senza differenze rilevanti a livello territoriale.