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Istigazione all’odio, Associazione si oppone all’archiviazione della Procura etnea per esponenti Lega Nord


L’associazione antimafie Rita Atria, tramite il suo legale, l’avvocato Goffredo D’Antona, ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Catania, perché “il fatto non sussiste o comunque non costituisce reato”, del fascicolo per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di istigazione razziale, etnica e religiosa aperto nei confronti di due esponenti della Lega: il senatore Stefano Candiani e l’assessore comunale Fabio Cantarella.

Il Gup Giuseppina Montuori ha fissato l’udienza camerale per il prossimo 28 aprile.

L’inchiesta era stata aperta in seguito alla pubblicazione su Facebook di un video in cui i due descrivono il rione San Berillo, nel centro di Catania, come la “patria dell’illegalita’”, un “quartiere in mano agli immigrati clandestini” dove “regnano spaccio, contraffazione e prostituzione”.

La Procura ha stralciato la posizione di ben quattordici indagati per lo stesso reato tra coloro che hanno commentato da diverse città italiane il video con frasi riferiti ai migranti come “metterli nei forni compresi i Ds”, “è bello l’odore del Napalm al mattino”, “alle docce”, “maledetti clandestini”, “buttateli a mare da dove sono venuti” e “Lancia Fiamme”.

Candiani e Cantarella hanno pubblicamente condannato i commenti razzisti postati a commento del video, ma hanno ribadito la legittimità del loro operato definendolo “un dovere istituzionale”, sottolineando come nella loro attività di denuncia non fosse presente “alcuna istigazione, né parole di odio, ma la rappresentazione plastica di quello che vedevamo e che era sotto gli occhi di tutti: un quartiere a rischio illegalità diffusa”.