PALERMO – Nel 2018 sono stati oltre 5,1 milioni i visitatori dei 78 istituti statali di antichità e d’arte presenti in Sicilia. Secondo i recenti dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica, si tratterebbe del quarto valore maggiormente elevato in Italia. Infatti, un numero superiore di visitatori si registrerebbe solo nel Lazio (25 milioni), in Campania (11,5 milioni) e in Toscana (7,5 milioni). Nel dettaglio, in Sicilia si rileverebbe l’8,3% dei 60,8 milioni di presenze complessivamente osservati in Italia nel corso del 2018.
Inoltre, proprio nell’Isola, a partire dal 2016, è possibile osservare valori in progressiva crescita e miglioramento anno dopo anno: infatti, si va dai 3,9 milioni di visitatori del 2015 ai 4,3 milioni del 2016, ai 4,9 milioni del 2017, fino al record assoluto pari a 5,1 milioni nel 2018. Rispetto a questi 5,1 milioni di visitatori, ben il 66,3% è pagante (3,4 milioni), un’incidenza ben superiore rispetto a quella media nazionale (28,4 milioni di paganti su 60,4 milioni di visitatori totali, pari al 46,9%). Incidenze superiori di paganti si rilevano in Veneto (73%), Piemonte (70,4%) e Toscana (69%); mentre nel Friuli Venezia Giulia si toccano i valori più contenuti (15,9%).
Nell’Isola, una performance inferiore rispetto a quella osservata mediamente a livello nazionale ha riguardato, invece, il grado di promozione dell’offerta culturale degli istituti statali (calcolata tramite il rapporto tra visitatori paganti e visitatori non paganti): infatti, mentre in Sicilia è pari a 197,1 punti, in Italia si assesta a 216,5. Gradi di promozione elevati hanno contraddistinto Sardegna (247,6), Lazio (265,5), Piemonte (271,5), Veneto (278,6) e Toscana (284,5).
Relativamente al numero di visitatori degli istituti non statali di antichità e d’arte, nell’Isola nel 2018 sono stati pari a 6,3 milioni (pari al 9,5% dei 66,2 milioni di visitatori complessivamente rilevati a livello nazionale). Anche in questo caso, si tratta del quarto valore maggiormente elevato su scala nazionale. Un numero superiore di visitatori si osserva in Toscana (14,5 milioni), Veneto (7,9 milioni) e Lombardia (7,1 milioni).
Rispetto ai 6,3 milioni di visitatori dei 250 istituti non statali siciliani, 4,2 milioni hanno acquistato il biglietto d’ingresso (corrispondenti al 66,4% del totale Sicilia). In questo caso, l’incidenza dei paganti è leggermente inferiore rispetto a quella osservata mediamente al livello nazionale (44,1 milioni di paganti sui 66,2 milioni di visitatori, corrispondenti al 66,6%). In Valle d’Aosta e Veneto si osserva l’incidenza più sostenuta in Italia di visitatori paganti (pari rispettivamente all’89,2% e 82,8%), dall’altra parte troviamo Molise e Friuli Venezia Giulia (in ordine, 26,3% e 31,1%).
Inferiore alla media nazionale è anche il grado di promozione dell’offerta culturale degli istituti non statali: infatti, in Sicilia si attesta sui 256,3 punti, contro una media italiana pari a 345,2 punti. Il grado di promozione massimo si registra in Valle d’Aosta (1.103,9), Toscana (914), Veneto (732) e Basilicata (469,8). Incidenze superiori rispetto a quella registrata in Sicilia si osservano anche in Umbria (424,6), Trentino Alto Adige (326,5), Puglia (317,8), Campania (296,7), Sardegna (284,2) e Piemonte (278,6).
Dunque, complessivamente tra istituti statali e non in Sicilia nel 2018 sono state registrate oltre 11 milioni di presenze.