Istruzione

Un’innovativa gestione dell’istituzione scolastica sempre più ispirata al modello imprenditoriale

CATANIA – Gestire la scuola come se fosse un’impresa, badando ai risultati mentre si risponde alla mission di formare cittadine e cittadini di domani. All’ombra dell’Etna l’istituto De Felice-Olivetti sposa questo obiettivo, nel rispetto dell’autonomia scolastica cominciata con la Legge Bassanini (L 59/97), cercando le strategie più performanti per rispondere agli obblighi amministrativi e di formazione. Una sfida non semplice che si confronta con la mobilità del personale interno, le attività di routine e quelle straordinarie. Inoltre, con l’onore e l’onere di un’offerta formativa ampia, non ultimo le opportunità offerte dal Pnrr.

“La percezione della scuola – spiega la dirigente dell’istituto De Felice-Olivetti, Anna De Francesco – è ancora forse troppo legata a modelli tradizionali. L’innovazione in materia di autonomia scolastica è stata concretizzata successivamente dal Dpr 275/1999. Questo decreto ha declinato l’autonomia in diverse forme: autonomia didattica; autonomia organizzativa; autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo. Tale norma ha, inoltre, introdotto il Piano dell’offerta formativa (Pof), il quale definisce l’identità culturale e progettuale delle scuole autonome. Con l’introduzione della L. 107/15, nota come Buona Scuola, l’autonomia scolastica è stata ulteriormente potenziata. Da tempo c’è stata un’evoluzione di tipo imprenditoriale, ma è chiaro che la scuola non è un’impresa vera e propria. Il nostro prodotto finale è la formazione del cittadino consapevole che avrà le sue competenze, abilità e capacità di partecipazione attiva nella società. Questo obiettivo viene raggiunto cercando di rendere efficiente un’organizzazione amministrativa che è diventata simile, per struttura, a un’impresa moderna, improntata sul digitale”.

“L’organizzazione – sottolinea la preside – è diventata sempre più complessa perché il dirigente viene visto come un manager, un datore di lavoro e organizzatore dell’attività scolastica, tra l’altro definita dagli studiosi di settore ‘Organizzazione complessa a legami deboli’, perché la scuola non è strutturata gerarchicamente in modo piramidale e nell’organizzazione scolastica manca quel che oggi viene chiamato middle management”.

Uno sforzo significativo anche sul fronte della digitalizzazione

Tanti ruoli e tanta digitalizzazione hanno cambiato in poco tempo un sistema diventato complesso, articolato e strutturato. “Oggi la scuola – evidenzia De Francesco – ha bisogno di tante nuove figure tra le quali si segnala anche il responsabile della protezione dei dati. La gestione didattica, amministrativa, contabile dell’istituzione avviene attraverso il Sidi (Sistema informativo dell’Istruzione) che è un portale di servizi in cui sono disponibili applicativi per le segreterie. La complessità del lavoro amministrativo e gestionale sottolinea quanto sia importante poter disporre all’interno della scuola delle competenze professionali di alto livello”.

Grande lavoro per l’utilizzo delle risorse del Pnrr

Il Pnrr ha messo a disposizione 1,7 miliardi di euro per la Scuola 4.0. fondi che anche il De Felice-Olivetti di Catania ha sfruttato cimentandosi con tutti gli obblighi previsti di pianificazione degli investimenti. “Il finanziamento ha dato una grande opportunità di rinnovamento anche se ci siamo confrontati con l’obbligo di gestire la complessità dei progetti Pnrr. Questi ultimi hanno riguardato sia attività di recupero dei ragazzi in dispersione scolastica sia implementazione di laboratori e di materiali didattici. Ulteriori finanziamenti Pnrr sono stati stanziati per implementare le competenze informatiche e di multilinguismo per gli operatori della scuola, in aggiunta a quanto già previsto dal Piano nazionale per la scuola digitale (Pnsd). Quantitativamente, abbiamo gestito fondi del Pnrr per circa un milione di euro”.

Un risultato importante nonostante le peculiarità di un organico amministrativo non sempre adeguato numericamente, come spiega ancora la dirigente dell’Istituto catanese. “Ci sono difficoltà oggettive, – afferma – che nel rispetto dei lavoratori, vanno comunque evidenziate. Anche perché gli assistenti amministrativi negli anni sono diminuiti moltissimo, nell’ottica della razionalizzazione della spesa pubblica”.

Una scuola con tanti indirizzi di studio

Una scuola con tanti indirizzi di studio, come il De Felice Olivetti, rappresenta un vantaggio per il territorio e gli studenti ma necessita in ogni caso di un numero di personale adeguato alle esigenze didattico organizzative. “Un’offerta formativa variegata come la nostra – afferma De Francesco – determina una complessità gestionale che è molto legata alla digitalizzazione. Questa nostra scuola così complessa ha cinque soli amministrativi che devono gestire dal personale agli acquisti, dalla contabilità al protocollo e alla didattica. Per questo ogni anno facciamo richiesta di un’unità in più all’ufficio scolastico provinciale. Il personale di segreteria è gestito dal direttore dei servizi generali e amministrativi. La complessità delle operazioni di gestione del portale Sidi e degli applicativi di segreteria richiede un’alta formazione professionale dei lavoratori”.

Anna De Francesco

Quindi, il personale adeguatamente formato resta un vantaggio in considerazione della complessità del lavoro delle segreterie. “La formazione – spiega la dirigente scolastica – è fondamentale. Spesso assisto ad una rotazione continua del personale di segreteria e anche il direttore negli ultimi tre anni è cambiato tre volte. Il lavoro a scuola per certi versi è ciclico, ma in realtà capitano ogni giorno situazioni di emergenza. Gli aspetti della didattica, della crescita dell’alunno, vengono gestiti congiuntamente in una relazione continua tra docenti, alunni, famiglie e dirigente. C’è un aggravio di compiti e incarichi non soltanto per la dirigenza, ma per tutti gli operatori scolastici, compresi i ragazzi e le loro famiglie”.

In ogni caso il mondo della scuola, nel corso degli anni, ha sempre risposto in maniera propositiva ai cambiamenti imposti dalle nuove norme, o riforme, senza porre ostacoli. Infatti la scuola ha mostrato uno spirito di servizio che, unito alla necessità di essere “impresa”, si è sempre rivelato adeguato alle nuove esigenze e alle innovazioni didattiche e culturali del Paese. “Questo senso dello Stato, dell’educazione nella più ampia visione del concetto, è tipica di chi lavora a scuola e ha il compito di formare le alunne e gli alunni ad essere le cittadine e i cittadini di domani”.

I risultati raggiunti dalla “scuola azienda” sono inseriti e visibili all’interno della piattaforma del Sistema nazionale di valutazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito. “Attraverso quello che vediamo sulla piattaforma – conclude la dirigente De Francesco – possiamo collegare il Rav (Rapporto di autovalutazione) e il Pdm (Piano di miglioramento) con il Ptof (Piano triennale dell’offerta formativa), evidenziando l’andamento dei risultati a livello d’istituto, che vengono poi paragonati a livello provinciale, regionale e nazionale. La conoscenza dei dati garantisce una misura delle cose. Qualunque sistema può essere perfettibile e il Snv consente la verifica dei risultati ottenuti dall’istituzione che vengono infine presentati attraverso il Bilancio sociale”.