Esplode a livello nazionale il mancato rinnovo dell’esenzione ticket anche per pazienti con più di 70 anni. I contribuenti, dopo anni difficili dovuti all’emergenza sanitaria, ricevono dunque una brutta notizia. Il motivo? Per la morosità dovuta alla mancata corresponsione di ticket sanitari, applicati su varie prescrizioni mediche, utilizzati sia presso farmacie che presso strutture e laboratori diagnostici, convenzionati con il SSN. Nessun rinnovo, quindi, se non vengono pagati i debiti contestati dal MEF. I pazienti, però, non avrebbero mai ricevuto una richiesta di rimborso sui ticket per visite o acquisto farmaci.
“Nè i medici di base, che hanno prescritto ricette per farmaci e prestazioni sanitarie a vario titolo, né tantomeno i laboratori diagnostici, i centri specialistici o le farmacie hanno mai evidenziato ai richiedenti la necessità di pagare per la loro esenzione scaduta – dice Federcontribuenti -. Di chi è, dunque, la responsabilità? Chiaramente, delle ASL che di volta in volta hanno concesso esenzioni senza effettuare i dovuti controlli. Cosa si può fare ora? Bisogna compilare una formale richiesta di accesso agli atti e documenti amministrativi ai sensi della legge 241/90 e DPR 352/92, relativi al mancato rinnovo della esenzione ticket per reddito. Insomma, le ASL devono dimostrare di avere, nel corso degli anni, informato, mediante raccomandata a domicilio, i pazienti di avere morosità nei confronti del SSN”.
Le esenzioni non sono state rinnovate pure a pensionati e con più di 70 anni che hanno scoperto di avere cartelle esattoriali pronte alla notifica con somme fino a 5mila euro per debiti verso l’ASL di appartenenza. Anche disoccupati o percettori di RDC si trovano nell’assurda posizione di doversi pagare totalmente ogni esame o farmaco necessario.
“Denunciamo a gran voce questa situazione incostituzionale in quanto priva i cittadini del diritto alla salute, senza averne alcuna colpa – continua Federcontribuenti -. Chiediamo al governo di intervenire con urgenza in quanto, milioni di cittadini, rischiano di non avere più accesso alle cure, impossibilitati a pagare per interno le somme richieste per accedere ai servizi del SSN. Richiediamo, inoltre, che a partire dai 65 anni il rinnovo esenzione ticket si avvenga automaticamente acquisendo i dati ISEE, senza sottoporre queste persone al pellegrinaggio verso le ASL sempre più povere di organico. Verso un’Italia più solidale con le posizioni sociali svantaggiate, in linea con i valori costituzionali di cui si è sempre pregiata agli occhi dell’Europa, urliamo la necessità di un SSN accessibile, professionale e trasparente verso coloro che vi si rivolgono”.