In quest’estate rovente, l’Italia ha finora il primato europeo per numero di incendi divampati, mentre è seconda a un’incollatura dalla Grecia per gli ettari divorati dalle fiamme. Stando ai dati dell’European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea, in Italia -dall’inizio dell’anno a oggi- sono bruciati 102.933 ettari di terreno, un’area grande quanto 140mila campi da calcio.
Si tratta del quadruplo rispetto ai 28.479 ettari arsi, in media, ogni anno dal 2008 al 2020. Finora nella Penisola sono scoppiati 393 incendi di grandi dimensioni (oltre i 30 ettari), contro una media di 224 nel periodo 2008-2020.
Nel complesso, sempre secondo i dati dell’Effis, l’Unione europea sta bruciando a un ritmo doppio rispetto agli anni scorsi. Dall’inizio del 2021 ad oggi sono stati distrutti dalle fiamme 324.774 ettari di boschi, il doppio dei 160.875 ettari arsi, in media, dal 2008 al 2020, mentre il numero di grandi incendi è arrivato a 1.238 a fronte di una media di 494.
Quasi un terzo dei roghi, in termini di estensione, si sono registrati in Grecia, dove dall’inizio dell’anno sono andati a fuoco 103.699 ettari di terreno: oltre dieci volte di più rispetto alla media 2008-2020, che è di circa 9mila ettari. Negli ultimi 10 giorni nel territorio ellenico sono bruciati 90mila ettari.
Al terzo posto, dopo l’Italia, c’è la Spagna, dove però la situazione incendi è migliore rispetto agli anni scorsi. A bruciare finora sono stati 38.486 ettari, a fronte di una media di 62.377. La Spagna è invece seconda per numero di incendi divampati: 226, contro una media di 168. Terza è la Francia con 198, quarto il Portogallo con 153. Solo settima la Grecia, dove finora si sono registrati 54 incendi di grandi dimensioni.