Quanto si sentono a proprio agio gli italiani riguardo al denaro, soprattutto in un momento in cui il costo della vita cresce significativamente? Revolut, superapp finanziaria con 20 milioni di clienti nel mondo e oltre 850.000 in Italia, ha intervistato oltre 1.000 italiani sul tema dell’alfabetizzazione finanziaria e sull’approccio alla finanza personale. I risultati provengono da un’indagine svolta nel mese di ottobre 2022 su un campione rappresentativo della popolazione italiana, in collaborazione con la società di ricerche Dynata.
Vivere la vita in modo consapevole, ambire a nuove esperienze, agire coscientemente: il benessere è diventato la parola d’ordine del nostro tempo, in molti ambiti della vita. E questo vale anche per il denaro.
Per quasi un terzo degli italiani (29%), benessere finanziario significa sentirsi bene nel gestire le finanze personali e nello spendere il proprio denaro, mentre per il 25% è avere il controllo delle proprie finanze e conoscere il saldo del proprio conto in qualsiasi momento.
Solo il 13% pensa che benessere finanziario si traduca nell’avere un molti soldi a disposizione, percentuale che nella Generazione Z scende ulteriormente al 4%, attestandosi a doppia cifra solo dai 45 anni in su.
La Gen Z è anche la fascia di popolazione per cui il benessere finanziario coincide in modo più significativo rispetto alle altre con l’avere conoscenze che permettano di risparmiare o investire denaro per il futuro. La pensa cosí il 37% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni.
Il 41% degli italiani afferma di saper gestire con sicurezza le proprie spese domestiche, ma ammette di dover migliorare nel gestire i budget e gli investimenti per affrontare al meglio la situazione attuale.
I dati mostrano però una discrepanza: lo pensa il 37% delle donne rispetto al 45% degli uomini. Il 28% delle donne è anche molto preoccupato che le proprie finanze personali siano influenzate dall’inflazione, e non sa esattamente cosa fare in proposito, mentre la stessa percentuale scende al 21% tra gli uomini.
Solo l’8% degli italiani si sente sicuro in merito alle finanze personali e alla gestione del denaro in tempo di inflazione, affermando di avere una buona panoramica delle proprie finanze e di sapere come far crescere il proprio denaro anche in momenti di crisi.
La fascia d’età più sicura di sé è quella compresa tra i 25 e i 34 anni (lo afferma il 14%) mentre quella che lo è di meno sono gli over 65 (lo afferma solo il 3%).
Che si tratti di risparmi, investimenti, contrattazione dello stipendio o di maggiore tranquillità in tempi di crisi, l’87% degli intervistati concorda nel dire che una migliore alfabetizzazione finanziaria potrebbe migliorare la loro vita.
Per raggiungere lo scopo, esperti e consulenze private sembrano essere considerati strumenti efficaci per il 40% degli italiani, insieme alla lettura di articoli e libri sulla gestione del denaro. I software di pianificazione finanziaria o le app finanziarie sono considerati dei validi aiuti dal 23% degli intervistati, ma la percentuale sale al 28% tra i Millennial e persino al 34% nella Generazione Z.
Sicuramente un buon modo per favorire l’alfabetizzazione finanziaria è insegnarla nelle scuole. È d’accordo il 71%, di cui oltre la metà (il 37% del campione) ritiene che i bambini dovrebbero imparare presto a gestire le proprie finanze per ridurre i divari sociali e di genere.
Indagando il rapporto tra alfabetizzazione finanziaria e genere, oltre la metà degli italiani (53%) non crede esista un nesso tra i due. Un intervistato su 3, invece, pensa che ci siano delle ragioni per cui donne e uomini siano meno alfabetizzati in ambito finanziario. Il dato curioso è che le donne sono più critiche nei propri confronti, il 20% infatti crede di essere meno alfabetizzata in ambito finanziario rispetto agli uomini, a causa di variabili socioeconomiche e culturali. Solo il 16% degli uomini è d’accordo.
Parlare di soldi è stato considerato inappropriato per anni, ma in Italia si nota una nuova tendenza: il 32% degli intervistati afferma di non avere problemi a parlare apertamente di denaro. Un atteggiamento sicuro di sé che aumenta con l’età: è d’accordo il 39% degli over 55 e il 49% degli over 65, ma solo il 22% di chi ha 18-24 anni e il 16% di chi ne ha 25-34.
Affrontare alcuni argomenti però risulta difficile per molti italiani: parlare dei propri risparmi (26%), chiedere un aumento di stipendio (25%) o uno sconto in un negozio o per un servizio che si intende acquistare (22%).
Il denaro non dovrebbe più essere un tabù, e ancora meno in una relazione: approcci diversi alle finanze personali hanno un alto potenziale di conflitto, indipendentemente dal fatto che ci sia un’inflazione elevata o meno. Un approccio sano al denaro, infatti, è considerato dal 39% degli intervistati – e dal 41% delle donne – come un fattore molto importante per una buona relazione.
Per il 25%, pur non essendo l’aspetto più importante di una relazione, può rappresentare un problema in alcuni casi. Solo il 16% degli intervistati pensa che benessere finanziario e l’alfabetizzazione non siano fondamentali per una relazione sana e che i sentimenti siano più importanti.