ROMA – Quasi la metà delle famiglie italiane riesce a risparmiare, e lo fa con meno ansie e preoccupazioni che in passato. Aumentano le famiglie che grazie al proprio risparmio riuscirebbero a far fronte ad una spesa improvvisa importante, e più di 3 famiglie su 4 (76%), dato stabile, ritengono di essere in grado di far fronte a una spesa improvvisa di media entità.
Questo il dato che emerge dalla 24esima edizione dell’indagine “Gli italiani e il risparmio”, realizzata da Acri e Ipsos e presentata in occasione della 100esima Giornata mondiale del risparmio che si celebrerà oggi, giovedì 31 ottobre.
Il quadro delinea, nel dettaglio, una maggioranza del Paese che, avendo l’abitudine di risparmiare e di modulare le proprie spese a seconda del ciclo economico, riesce a stare meglio o comunque a contenere gli effetti negativi degli aumenti dei prezzi (49%), complice anche il calo di energia e tassi di interesse.
A questa si affianca una minoranza, pari al 17% delle famiglie italiane, che non riesce a uscire da una situazione di sopravvivenza o povertà, anche quando lavora, e si sente sempre più a rischio, non avendo più risorse cui attingere, o spese da ridurre.
L’indagine sottolinea anche come sia in miglioramento anche il tenore di vita delle famiglie, che si attesta su dei livelli superiori a quelli prepandemia, con il 49% che dichiara un tenore di vita migliorato o più facile da mantenere rispetto al 44% nel 2018.
Si tratta del risultato del calo rispetto al 2023 di famiglie in forte difficoltà economica e della crescita delle famiglie che hanno registrato un miglioramento. I soddisfatti per la propria situazione economica salgono dal 56% al 64%.
Le aspettative delle famiglie italiane riguardo al futuro appaiono orientate a dare molta fiducia alle capacità personali di affrontare la situazione (34% dichiara che la propria situazione migliorerà rispetto al 15% che pensa che peggiorerà), rasserenati dall’aver gestito bene gli ultimi anni, e forti di un certo ottimismo sulla propria capacità di risparmio e di ricomposizione della spesa.
Le aspettative per l’economia mondiale, continua l’indagine Acri-Ipsos, appaiono migliori rispetto agli ultimi due anni, seppure non ottimistiche. Queste aspettative sono favorite da segnali di resilienza nei mercati globali e da una ripresa economica post-pandemia più robusta del previsto in diversi Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti, e dalla convinzione che i conflitti, per quanto gravi e rischiosi, non possano generare ulteriori danni all’economia del Paese.
Infine, si legge nell’indagine, quando si considerano le prospettive economiche dell’Europa e soprattutto dell’Italia, queste rimangono stabilmente negative.