Si chiama Giandavide De Pau il cinquantenne romano sotto interrogatorio negli uffici della questura e sospettato per l’omicidio delle tre donne uccise giovedì scorso nel quartiere Prati a Roma. Il nome dell’uomo in passato era comparso in un’inchiesta che riguardava il clan camorristico dei Senese. Ha precedenti per droga, armi, violenza sessuale, lesioni, ricettazione, violazione di domicilio e due ricoveri psichiatrici, ma il suo non è un curriculum banale per un altro motivo, tanto che in queste ore viene incrociato con i dati investigativi che sono emersi per trovare una spiegazione al suo gesto.
Gli agenti della mobile e dello Sco della polizia lo hanno rintracciato a Primavalle a casa dei familiari dove si era rifugiato. Il triplice omicidio non sarebbe legato a questioni di malavita ma da ricondurre più a una iniziativa personale forse sotto l’effetto di droghe. L’uomo era ancora in stato confusionale. Nel 2008 e nel 2011 è stato ricoverato presso l’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino e anche su questo sono in corso verifiche, dato il precedente di Senese e quanto emerso recentemente sul traffico di falsi certificati tra i capi della mala capitolina. In ogni caso è difficile immaginare che il clan commissioni tre omicidi in centro a Roma per questioni di racket della prostituzione o per accordi non rispettati e da questo punto di vista, anzi, i delitti sarebbero stati «condannati» anche negli ambienti criminali per l’attenzione delle forze dell’ordine che inevitabilmente hanno richiamato.