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“Kouros ritrovato” ad Atene per una mostra internazionale

Il “Kouros ritrovato”, che si compone dello splendido busto del giovinetto greco di Leontinoi, custodito al museo Paolo Orsi di Siracusa e della testa conservata al Museo di Castello Ursino di Catania – è partito per la Grecia dove, dal 27 settembre al 23 gennaio 2022, resterà esposto al Museo di Arte Cicladica di Atene nell’ambito di una grande esposizione, la mostra Kάllos, che riunisce reperti provenienti da varie parti d’Europa. Un’operazione dal respiro internazionale che rientra nel programma di relazioni tra la Sicilia e la Grecia, che ha visto negli ultimi tempi il concretizzarsi di una proficua collaborazione in ambito archeologico e culturale.

Il rientro del Kouros in Sicilia sarà, infatti, accompagnato dall’arrivo di una preziosa statua cicladica del terzo millennio a.C., fra le principali opere attualmente in esposizione nella sala centrale del Museo di Arte Cicladica di Atene, che resterà in mostra al museo Paolo Orsi per alcuni mesi.

La scultura è un Idolo Cicladico, ovvero una delle più grandi sculture cicladiche, della varietà Spedos (Antico Cicladico II, cultura Keros-Syros, 2800-2300 a.C.), che arriverà in Sicilia a conclusione Mostra Kάllos, e verrà esposta al museo Paolo Orsi dalla fine di gennaio 2022, in una grande mostra internazionale che consoliderà ulteriormente i rapporti fra Sicilia e Grecia. “Siamo molto orgogliosi di portare il Kouros e la Sicilia ad Atene – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà – all’interno di una mostra internazionale che ci consentirà di far conoscere al mondo una testimonianza significativa del nostro patrimonio culturale.

Si tratta di una grande opportunità di promozione della Sicilia a livello internazionale, che consolida ancora di più i nostri rapporti con la Grecia, le sue istituzioni museali e il suo Governo, nell’ambito di una comune visione europea e mediterranea, quella di un’Europa dei popoli, dell’identità e dell’arte, espressione di storia e di cultura plurimillenarie”.