Risale al mese di novembre scorso la decisione significativa della corte di giustizia riguardo al CBD: nessuno stato dell’Unione Europea può vietare la commercializzazione di questo prodotto se questo è stato legalmente prodotto in un altro stato membro.
La notizia è stata accolta positivamente sia dai produttori che dai consumatori di questi prodotti, che crescono ogni giorno di numero. Infatti molti acquistano o si chiedono come e dove acquistare questi prodotti per godere dei loro benefici.
Ci sono molti shop online in cui è possibile trovare una grande varietà di questi prodotti a base di CBD, come ad esempio l’olio di CBD su Justbob, che viene molto utilizzato per la sua grande versatilità. Vediamo però nel dettaglio da cosa è scaturita questa decisione della Corte di Giustizia europea.
Due imprenditori francesi, B. S. e C. A., amministratori della Catlab SAS, azienda commercializzante sigarette elettroniche contenenti liquido alla canapa e al CBD, hanno subito lo scorso anno un processo penale a loro discapito.
Il problema era che il CBD contenuto in queste sigarette era prodotto in Repubblica Ceca e poi importato e confezionato in Francia. Ciò va contro le regole del paese, infatti c’è un decreto francese risalente al 22 agosto, 1990, e dunque piuttosto datato, che afferma che è possibile commerciare soltanto fibre e semi di canapa, e non altre formulazioni di questo prodotto.
Inoltre, il CBD contenuto in queste fibre e questi semi non deve superare lo 0,20% e questo deve essere misurato secondo le norme e i metodi dell’Unione Europea. È evidente quindi che la linea di azione della Francia sembra essere ancora molto restrittiva a riguardo e non è aggiornata a quelle che sono le rivalutazioni della canapa e le innovazioni del campo.
Tanto più che nel 2018 il Ministero della Giustizia francese ha precisato ulteriormente che l’importazione e l’esportazione della canapa sono autorizzate soltanto qualora questa appartenga alle varietà della Cannabis previste dal decreto, che siano appunto utilizzate soltanto fibre e semi della pianta e che sia la pianta a dover contenere lo 0,20% di CBD, e non dunque il prodotto finito che si otterrebbe da essa.
Questo perché il CBD è contenuto soprattutto nelle foglie e nei fiori della pianta, mentre invece le fibre e i semi ne hanno una concentrazione minore. Sulla base di tutto ciò dunque i due imprenditori sono stati condannati, ma hanno deciso di ricorrere in appello cambiando così le proprie sorti e, di conseguenza, anche quelle del CBD.
I giudicanti hanno sottoposto il caso alla Corte di Giustizia europea. Questa ha stabilito che in questo caso non poteva essere applicata la regolamentazione della PAC, in quanto il CBD non è un prodotto agricolo. Non solo, essa ha anche stabilito che il CBD non è neanche una sostanza stupefacente.
Non è infatti presente nella Convenzione sulle Sostanze Psicotrope e neanche nella Convenzione Unica sugli Stupefacenti. Di conseguenza la Corte di Giustizia ha stabilito che in questo caso possono essere applicati gli articoli 34 e 36 del TFUE che riguardano la libera circolazione delle merci.
La Corte ha sottolineato inoltre che il decreto francese è in contrasto con il diritto dell’Unione, e che in tal caso a prevalere è l’Unione sul singolo stato e ne ha anche evidenziato l’inutile restrittività, in quanto è stato ampiamente ribadito più volte dall’Oms che il CBD ha proprietà benefiche e curative, ed è dunque in base ai dati scientifici che i giudici devono giudicare la situazione e non in base a vecchie superati pregiudizi.
È infatti da tempo che vengono condotti numerosi studi sulla canapa e sul CBD. Studi che hanno dato risultati che hanno completamente ribaltato la visione negativa su questa pianta. Infatti, se nel passato la canapa è stata una fedele alleata dell’uomo in numerosi campi, dagli anni del proibizionismo fino ad oggi essa è stata demonizzata e quasi dimenticata.
Ma i sostenitori della cannabis non si sono arresi, e alla fine sembra che abbiano sempre avuto ragione, in quanto adesso le proprietà benefiche di questa pianta sono note ai più. Essa viene infatti utilizzata per diversi scopi, e di seguito ne indichiamo alcuni: