PALERMO – La riforma della formazione professionale, varata lo scorso dicembre, comincia a cambiare il volto del settore. Primo passo, l’aggiornamento dell’albo regionale degli operatori della formazione professionale, che è stato avviato durante il lockdown, attraverso una procedura esclusivamente informatica, e terminata in questi giorni con la pubblicazione del nuovo elenco.
Si tratta di 5 mila nominativi tondi tondi: un numero parecchio ridotto rispetto a pochi mesi fa, quando l’albo contava oltre 8 mila iscritti. Il discrimine, rispetto a prima, è dato dall’impossibilità di rimanere in lista se già impegnati in un’altra attività lavorativa a tempo pieno. Il nuovo elenco è piuttosto scarno: per singolo nominativo sono indicati soltanto il luogo di nascita e il titolo di studio, ignorando il livello e l’anzianità di servizio, elementi fondamentali per rendere l’albo veramente leggibile e fruibile.
È stato un percorso segnato da parecchie polemiche, legate anche al fatto che la procedura sia stata resa possibile nel pieno del periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria da covid-19, quando non era possibile rivolgersi ad alcuno per un eventuale aiuto per procedere all’inserimento dei dati, per i quali era necessario essere in possesso di computer, scanner e connessione internet; d’altra parte, per gli interessati è fondamentale rimanere all’interno dell’elenco, perché agli attuali iscritti, sebbene l’albo debba considerarsi ad esaurimento, si applicheranno, fino al 2030, le tutele già in vigore, garantendo quindi la priorità assunzionale per quanti regolarmente registrati e con data di assunzione antecedente il 31 dicembre 2008, data di blocco delle assunzioni stabilita dall’allora governo regionale del presidente Raffaele Lombardo.
Nel frattempo i mugugni su questo nuovo albo salgono alla ribalta e torna ad accendersi il dibattito politico: “C’è la necessità – ha detto Carmelo Pullara, capogruppo Popolari e Autonomisti all’Ars che ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore dell’Istruzione e della formazione professionale – di rimodulare l’elenco aggiornato dell’albo dei formatori inserendovi le date di assunzione e le mansioni svolte. I dati pubblicati per l’iscrizione all’albo dei formatori sono ritenuti insufficienti poiché da questi non si evincono nè la data storica di assunzione, nè la pregressa esperienza professionale, nè l’eventuale esistenza di carichi pendenti, solo per citare alcuni criteri che invece sarebbe stato più opportuno utilizzare per la selezione dei soggetti invitati a rinnovare l’iscrizione”. La procedura di iscrizione ha previsto che gli interessati accedessero al ‘Sistema Albo Registro Formatori’ attraverso l’indirizzo sarf.formasicilia.it, e lì si siano registrati inserendo i propri dati anagrafici, indirizzo di posta elettronica e codice fiscale.
Per il mantenimento dell’iscrizione all’Albo, scatterà poi l’obbligo di aggiornamento professionale, i cui criteri, tempi e modalità saranno successivamente comunicati dall’amministrazione. La procedura per la conferma della propria iscrizione all’albo è stata congegnata in modo molto semplice: prima bisognava accedere al portale dedicato, nel quale registrarsi. Il richiedente dovrà possedere obbligatoriamente un indirizzo di posta elettronica certificata, necessaria per le comunicazioni da e verso il portale. In fase di primo accesso è stata attribuito username e password, ed è stata richiesta l’accettazione dell’informativa sulla privacy e l’assunzione di responsabilità personale sulle informazioni fornite in caso di dichiarazioni mendaci. Ancora, è stato digitato il proprio codice fiscale, per un controllo preventivo, e già in questa prima fase è stato comunicato se si possiede in atto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e pieno in settori diversi da quello della formazione professionale. In risposta, il sistema prevede un avviso in cui viene motivata l’esclusione dall’Albo, e pertanto non sarà stato possibile definire la pratica. In caso contrario, è stato possibile inserire i dati di residenza, le dichiarazioni e i documenti.
La procedura di conferma dell’iscrizione prevede il completamento progressivo di 3 passaggi. Al terzo, il sistema ha richiesto di caricare nella pratica di iscrizione in formato pdf l’autocertificazione con firma autografa, il documento d’identità e il codice fiscale.