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La grotta della Pillirina

Tra le grotte di Sicilia che suscitano storia e leggende, troviamo nel siracusano, la rinomata “Grotta della Pillirina”, dal dialetto “pellegrina” che è tra le grotte carsiche più antiche dell’isola.

La grotta si trova in un luogo tra i più affascinanti della costa siracusana, ovvero la penisola della Maddalena, che sul suo versante orientale annovera due spiagge molto piccole ma di una bellezza spettacolare e cosi chiamata per l’esistenza, un tempo, di una chiesa dedicata proprio a Maria Maddalena.

Il luogo è molto rinomato ed anche di fondamentale importanza storica per la città di Siracusa, perché fu lì, in quelle spiagge che nel 415 a.C., la città venne per la prima volta attaccata dall’esercito ateniese. Tutt’oggi infatti, nella campagna tutta intorno, sono stati ritrovati i resti dei sepolcri dei soldati siracusani che ebbero la peggio durante il conflitto.

Un luogo magico, fantasticamente legato alla leggenda che narra dell’infelice amore tra una giovane pellegrina (si intende pellegrina d’amore) ed un pescatore e paesaggisticamente facente parte dello splendido litorale detto “punta del gigante”, caratterizzato da acque cristalline e natura incontaminata tutta intorno.

La grotta è raggiungibile a piedi, ottima occasione di trekking, partendo da Capo Passero, attraverso sentieri strabilianti ed incontaminati.

La leggenda narra per l’appunto, di una giovane e bellissima fanciulla, appartenente ad una famiglia benestante del luogo, ed un pescatore che si innamorarono perdutamente. Il loro sconveniente e malvisto amore fu, come da buon copione di leggende, ostacolato fortemente dalla famiglia di lei che avrebbe preteso per la figlia una unione più vantaggiosa di quella con un umile pescatore. Così, costretti alla clandestinità, i due giovani amanti si incontravano nella grotta nelle notti di plenilunio, per sfuggire a sguardi indiscreti, amandosi e stringendosi su di un letto d’alghe che lì la corrente porta copiose.

Fu così che, in una di queste notti di luna piena, l’amato non si presentò all’agognato incontro poiché a causa di un fortissimo temporale la sua barca non aveva più fatto ritorno. Appresa la sconvolgente e sconcertante notizia, la fanciulla profondamente affranta per l’immane perdita, decise di porre fine anche essa ai suoi giorni, inimmaginabili senza il suo amato e si buttò in mare lasciandosi annegare tra i flutti, con la certezza che fosse l’unico modo per ricongiungersi al suo pescatore. Da lì, i marinai, raccontano che durante le notti di plenilunio, appaia come una figura di donna in trepidante attesa.

Leggenda a parte, l’effetto di tale suggestione ottica, deriva dai raggi della luna piena che penetrando nella grotta attraverso un foro superficiale, creano ombre e riflessi tale da simulare questa romantica apparizione.

Tutto sulla nostra isola suscita storia e mistero e pullula di altre ed innumerevoli leggende…