Dopo l’uscita di Matteo Salvini con l’endorsement al segretario siciliano Nino Minardo inteso come l’investitura a candidato governatore per le regionali del 2022 e che ha scatenato la dura reazione del governatore Nello Musumeci secondo cui “se Lega vuole costruire una prospettiva alternativa a questo governo regionale si assuma la responsabilità di uscirne e ci ritroveremo certamente più uniti dopo”, la linea dei dirigenti siciliani delle Lega è ferma.
“In realtà – dice il segretario del partito a Palermo e deputato regionale, Vincenzo Figuccia – Salvini ha giustamente elogiato Minardo per la sua capacità di tenere il partito e di farlo crescere, sta facendo un gran lavoro. Di candidatura se ne parlerà più avanti e insieme alla coalizione di centrodestra. Non c’è dubbio però che in questa fase Musumeci dovrebbe dare una ‘svolta’ alla sua azione, intanto dialogando con i partiti per superare l’immobilismo su tanti fronti, penso al tema dei termovalorizzatori: li facciamo o no? Non ricordo neppure quando si sia tenuta l’ultima riunione di maggioranza”.
Anche Luca Sammartino, deputato di ‘peso’ da poco transitato da Italia Viva alla Lega, dà una chiave di lettura ben precisa alle parole di Salvini. “Matteo ha lanciato due messaggi: il primo è che la Lega ha uomini e donne di valore per potere ambire a governare in Sicilia, il secondo è la presa di distanza da Musumeci: per il resto non è tempo di parlare di candidato, lo faremo nel momento opportuno assieme alla coalizione di centrodestra”.
A Musumeci, irritato dalle parole del leader leghista, Sammartino dice: “Il presidente pensi a dedicarsi di più ai problemi irrisolti, incominciando dall’emergenza rifiuti che grida vergogna in tutti i comuni siciliani. Ci sono tante cose da fare e invece la sensazione è che qualcuno pensi a mantenere solo le poltrone: la Sicilia ha bisogno di ben altro”. Figuccia ricorda che “ci sono società e partecipate della Regione che svolgono compiti delicati come la Seus-118, la Sas o l’Ast che non hanno vertici: è mai possibile?”. E ancora: “Da mesi la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea non si pronuncia sulle nomine nei Cda o dei revisori dei conti col risultato che passo tutto per scadenza dei termini”.
Anche in Forza Italia, il sentiment è “minimizzare” ma “portare avanti le riforme”. “Non c’è nulla di anomalo, se non l’uscita di Salvini un po’ arrogante – sostiene Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio dell’Assemblea – Miccichè ha fatto bene a ricordare che il candidato uscente è il presidente Musumeci e che le decisioni saranno assunte dai partiti della coalizione quando i tempi saranno maturi”. Piuttosto, osserva Savona, “la macchina amministrativa è ferma”: “Ho suggerito di fare presto, nominando nelle società pubbliche senza governance dirigenti e funzionari della Regione in modo da uscire dall’impasse e svolgere almeno le azioni quotidiane”.