Cronaca

La mappa del capolarato in Sicilia: Catania la provincia con più siti

La mappa geografica del lavoro sfruttato in agricoltura individua in Italia 405 luoghi a rischio, di cui gran parte al Sud (123) e nelle Isole (71).

Tra le regioni, la Sicilia è in testa con 45 siti individuati, concentrati maggiormente tra Catania (11), Siracusa (9) Trapani (8), Ragusa (7) Agrigento (6) e Palermo dove le aree soggette al fenomeno del caporalato sono tre: Partinico/Madonie, entroterra Palermo e Corleone.

Sono alcuni dei dati del Primo Quaderno sulle agromafie dell’Osservatorio Placido Rizzotto che sarà presentato a Palermo il 30 aprile, alle ore 16.30, all’Istituto Gramsci nell’ambito della 4° Giornata della Memoria dei sindacalisti vittime della mafia. Il titolo dell’iniziativa, organizzata dalla Cgil e dalla Flai è “Seminare Legalità”.

E non è un caso che sia stata organizzata per la giornata istituita dalla Cgil per il ricordo dei sindacalisti uccisi dalla mafia, in quanto connette la memoria delle battaglie per la terra e per i diritti sul lavoro, in cui persero la vita i rappresentanti del movimento contadino, alla terribile realtà di criminalità e di sfruttamento nelle campagne che rappresenta una piaga non soltanto nel settore agricolo ma in tanti aspetti della realtà produttiva del nostro paese. Un problema, quello del caporalato, che risale ai tempi antichi, quando nell’800 i campieri controllavano militarmente i lavoratori, ma ancora drammaticamente attuale.


L’iniziativa, aperta dai saluti di Salvatore Nicosia, presidente dell’Istituto Gramsci siciliano, sarà introdotta da Dino Paternostro, responsabile dipartimento Memoria e Legalità Cgil Palermo, che ricorderà il senso della Giornata della Memoria, giunta alla sua quarta edizione, istituita dalla Cgil per ricordare gli oltre 70 sindacalisti uccisi dalla mafia in Sicilia. Durante il suo intervento scorrerà il video, realizzato dal documentarista Alberto Castiglione, con i nomi e i volti dei protagonisti e delle protagoniste del movimento contadino e bracciantile, caduti nel corso del Novecento. Una lunga scia di sangue che ha macchiato la nostra terra sin dalla strage di Bronte del 1860 per arrivare – passando per Portella della Ginestra – al’omicidio del sindacalista e dirigente del Pci Pio La Torre, il 30 aprile del 1982, di cui quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario. Alla presentazione del Quaderno seguiranno gli interventi di Dario Fazzese, segretario generale Flai Cgil Palermo, Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo, Tonino Russo, segretario generale Flai Sicilia, Ignazio Giudice, segretario d’organizzazione Cgil Sicilia, Giovanni Mininni, segretario generale Flai Cgil nazionale, Giuseppe Di Mercione, direzione Inps Palermo. Modera Mario Azzolini, responsabile comunicazione radiotelevisiva Cgil Palermo. Invitati il prefetto, il questore, il comandante dei carabinieri. Partecipano Casa del mutuo soccorso Fuori Mercato, Casa dei giovani onlus, Cooperativa Liberi tutti.


Il Quaderno, con le sue analisi e i dati raccolti sul campo, è uno strumento della conoscenza per contrastare il fenomeno dello schiavismo in agricoltura e sconfiggerlo. “La collana di quaderni – spiegano Flai e Cgil – vuole essere un ulteriore contributo di approfondimento sui temi della lotta al caporalato e dello sfruttamento nel settore agroalimentare, nell’ottica di fornire uno strumento più agevole e di facile consultazione, e al tempo stesso di affrontare in modo più circostanziato singoli temi”. Nel primo quaderno c’è un approfondimento specifico sulla ‘Rete del lavoro agricolo di qualità’, strumento messo a disposizione dalla Legge 199 del 2016. “Inoltre – aggiungono Flai e Cgil – meritano particolare attenzione le mappe dello sfruttamento regione per regione, che offrono un quadro specifico di carattere territoriale. Mappe in costante evoluzione, frutto del lavoro di indagine svolto ogni anno con la pratica del Sindacato di strada e la rete capillare delle sedi Flai, presenti in tutta la penisola”.