Come è noto, Vladimir Putin ha minacciato l’uso di armi nucleari in seguito alle intercettazioni dei generali tedeschi in cui dichiaravano di essere favorevoli all’invio di truppe in Ucraina, visto lo stallo della guerra, ma soprattutto dopo le esternazioni di Macron sulla necessità di inviare truppe Nato.
Certo Macron, pur essendo il presidente della Repubblica francese, non è certamente l’erede degli illuministi francesi e degli Enciclopedisti che scrivevano sull’Encyclopédie, fondata nel 1728 per diffondere una visione laica e moderna dello Stato. Non è l’erede di Diderot, di D’Alembert, di Rousseau, di Turgot, di Voltaire, di Montesquieu, e dei fautori degli ideali di “Liberté, Égalité, Fraternité” della Rivoluzione francese: non è neanche l’erede di Charles De Gaulle promotore di una “politica di grandezza” della Francia e di una terza via economica affidata a uno Stato pianificatore e modernizzatore dell’industria. Capace di avviare i ” Trente Glorieuses” di anni di boom economico, egli immaginava una “Europa delle nazioni” ed era contrario alla guerra del Vietnam.
Emmanuel Macron, altresì, non è paragonabile né a Valéry René Marie Georges Giscard d’Estaing, europeista convinto e promotore di una “società liberale avanzata”, né al socialista François Marie Mitterrand.
Certo, la Francia di Macron non è più la culla della cultura europea, non è più quella delle Annales d’histoire économique e sociale che richiamava gli intellettuali di tutto il mondo per la loro battaglia a favore di una storia globale contro quella événementiel. Forse, per tornare alla ribalta e per vincere in fretta contro la Russia, Macron ha pensato di proporre l’invio in Ucraina di truppe Nato.
Per fortuna da Washington a Londra, da Berlino all’Ue fino a Antonio Tajani, tutti hanno escluso un coinvolgimento diretto nel conflitto. Dalla presidente Giorgia Meloni al cancelliere tedesco Olaf Scholz (che ha sconfessato i generali intercettati), l’idea di Macron è stata criticata anche da alcuni esperti di geopolitica, che la considerano un’escalation pericolosa del conflitto; è stata bocciata dalla Nato – che attraverso i suoi rappresentanti ha affermando di “non avere piani” per inviare, truppe da combattimento in Ucraina -; è stata disapprovata dall’Unione europea che ha comunicato che l’invio di truppe occidentali in Ucraina “è solo un’idea di Macron”.
Naturalmente, Vladimir Putin ha colto l’occasione per tornare ad agitare lo spettro di un conflitto nucleare: una minaccia “reale”, ha affermato, a causa delle mosse dei Paesi della Nato nel conflitto in Ucraina e in virtù del fatto che Mosca possiede “armi capaci di raggiungere i loro territori”. Rispondendo a Emmanuel Macron, poi, Putin ha avvertito che “le conseguenze per gli eventuali interventisti saranno molto tragiche” e che “tutto quello che l’Occidente sta escogitando porta veramente alla minaccia di un conflitto con armi nucleari e quindi di un annientamento della civiltà”.
Pina Travagliante
Professore ordinario di Storia del pensiero economico presso l’Università degli Studi di Catania