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“La porta della bellezza” parteciperà anche il liceo artistico di Caltagirone

CALTAGIRONE – La cultura e la scuola come strumento per accrescere l’attaccamento dei giovani al proprio territorio, stimolando e valorizzando il valore dell’identità. Anche Caltagirone, con il liceo artistico e il Comune, è fra i protagonisti de “La Porta della Bellezza”, l’iniziativa dell’imprenditore e mecenate Antonio Presti che, nata a Librino per restituire l’integrità spezzata a un “non luogo” (l’asse attrezzato all’ingresso del quartiere catanese, un muro cementizio che, come una ferita, deturpa e taglia in due il territorio), coinvolge adesso pure il resto dell’Isola.

Il liceo artistico di Caltagirone, che fa parte dell’istituto “Bonaventura Secusio”, rientra nella rete delle istituzioni scolastiche delle nove province siciliane chiamate a realizzare un pannello in ceramica interattivo monumentale, che determinerà un legame umano e simbolico fra le scuole nel proprio territorio e lo spazio urbano della periferia catanese. Il liceo artistico calatino darà vita a un laboratorio attivo per produrre, in due copie, un’opera in terracotta ispirata al tema “I guerrieri di luce – La Grande madre”: una sarà installata a Librino, l’altra sarà, invece, donata alla comunità calatina e collocata a Caltagirone.

Nei giorni scorsi Presti ha incontrato, al liceo artistico, la preside Concetta Mancuso (che è anche vicesindaco), docenti e studenti dell’istituto, illustrando loro il progetto. è stato poi ricevuto al municipio dal sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo. “Un colloquio pieno di spunti significativi – ha osservato il primo cittadino – e utile per porre le basi per un futuro di collaborazione. Credo che una particolare attenzione possa e debba essere dedicata al bosco e al borgo di Santo Pietro”.

Presti si è detto disponibile a “seminare” a Caltagirone, lanciando la proposta di una fondazione di comunità e quella per realizzare, nella Città della ceramica, un “Cantico di San Francesco”, vale a dire un’installazione fotografica monumentale frutto del lavoro di fotografi locali che immortalino i volti e le espressioni della città, concretizzandosi in un “messaggio spirituale”.