Siracusa

Siracusa e Augusta fuori dal Piano per la ripresa

In questi giorni la Regione Siciliana ha predisposto il Piano Regionale per la Ripresa e la Resilienza. Detto Piano contiene la raccolta delle proposte prioritarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria, economica e sociale che ha colpito gravemente la Sicilia a causa della pandemia da Covid-19 attualmente in corso.

Il Piano prevede lo stanziamento complessivo di 26 miliardi e 410 milioni di euro per una serie di interventi, articolati in 13 punti, che dovranno essere sottoposti al vaglio del Governo nazionale e, una volta approvati, essere finanziati con i fondi del “Recovery Fund” provenienti dall’Unione Europea.

Tra i suddetti interventi figurano progetti inerenti: la digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; l’istruzione, formazione, ricerca e cultura alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica; le infrastrutture per la mobilità; l’equità sociale, di genere e territoriale; la sanità.

Nel Piano, tuttavia, la Provincia di Siracusa non viene citata se non per quanto riguarda il completamento dell’autostrada Siracusa-Gela, relativamente al tratto finale che collegherà Modica a Gela. Inoltre, nonostante si reputi necessario un porto “hub” del Mediterraneo quale infrastruttura strategica, non si fa il minimo cenno al porto di Augusta.

Per tutti questi motivi, da più parti, sono state mosse numerose critiche alla Regione Siciliana. Critica anche la neo Amministrazione comunale di Augusta che, per bocca dell’assessore al Porto, Tania Patania, “Esprimo tutte le sue preoccupazioni sulla ‘Proposta di Piano Regionale per la Ripresa e la Resilienza’ elaborata in queste ore dalla Giunta Regionale”.

“La realtà megarese e tutto ciò che essa esprime – prosegue l’assessore Patania – non possono essere dimenticate dall’Esecutivo della Regione. Il porto di Augusta riconosciuto come core dalla normativa europea e come “capofila” nella gestione della ZES (Zona Economica Speciale) della Sicilia sud-orientale dal Governo Nazionale devono meritare la massima attenzione.

La Proposta della Regione Siciliana lascia più di un dubbio circa la mancata identificazione del “porto hub del Mediterraneo” cui naturalmente si candida quello di Augusta, in quanto l’unico in prossimità del Canale di Sicilia, l’unico con chiara vocazione industriale di tutta l’isola e perciò capace di intercettare ed amplificare le occasioni di sviluppo degli anni a venire”.

“Non si vuole fare polemica inutile, ma solo pretendere l’attenzione verso una realtà cui guarda tutto il tessuto produttivo della Sicilia sud-orientale e che lo stesso Governo Regionale, pochi mesi fa, nel Piano Strategico per l’istituzione della ZES, ha sottolineato gli enormi valori economici, il potenziale “effetto traino” per l’intera parte orientale dell’isola e per il commercio internazionale che transita nel Mediterraneo meridionale.

Dinnanzi agli atti normativi e di pianificazione, che hanno già eletto Augusta come avamposto per lo sviluppo economico della Sicilia, – conclude Tania Patania – non possono aversi incertezze circa le proposte di utilizzo dei fondi derivanti dal Recovery Fund e di cui questa Città non può in alcun modo esserne esonerata”.

La neo amministrazione comunale di Augusta procederà con una formale richiesta d’incontro sull’argomento con la Regione Sicilia.