ROMA – Il via libera all’unanimità di Palazzo Madama al disegno di legge sull’insularità rappresenta il primo passo verso il riconoscimento costituzionale della peculiarità delle isole e la promozione delle misure necessarie a rimuoverne gli svantaggi. Il provvedimento aggiunge un nuovo comma alla nostra Carta dopo il quinto comma dell’articolo 119: “La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità” . Quella di ieri è la prima deliberazione di Palazzo Madama, essendo un ddl di modifica costituzionale necessita infatti quattro passaggi parlamentari tra Camera e Senato prima di diventare legge a tutti gli effetti.
Nato da un’iniziativa popolare, il testo è stato modificato nel corso della prima lettura in commissione Affari costituzionali del Senato. Con il provvedimento viene reintrodotto di fatto il tema delle pari opportunità degli isolani, che già esisteva nella Carta del 1948, ma che venne cancellato con la Riforma del Titolo V del 2001. Il voto unanime dei gruppi, ha ricordato il relatore Vincenzo Garruti (M5s), riconosce il fatto che le isole presentino intrinseche situazioni di svantaggio, che riguardano i trasporti e la connessione con la terraferma, l’ambiente e diversi ecosistemi fragili, esposti a costanti cambiamenti climatici, oppure la ridotta attività economica, comprensiva di turismo stagionale, pesca e agricoltura.
“Eliminare dal testo costituzionale – ha aggiunto parlando della riforma del 2001 – ogni riferimento alla insularità, sostituendolo con un riferimento ai territori con minore capacità fiscale per abitante, a prescindere dalle condizioni geografiche, è stato il frutto di una stagione politica pseudofederalista, che guardava al Sud e alle isole con ben poco favore, acuendo i motivi di svantaggio”. “Tale modifica costituzionale, in particolare, – ha spiegato Garruti – ha snaturato l’idea di solidarietà e di sviluppo economico e sociale voluta dai Padri costituenti, perfettamente consapevoli di tutti i limiti e di tutte le problematiche che soltanto chi vive e fa impresa nelle isole subisce. Proprio dai cittadini che ogni giorno si confrontano con la realtà isolana deriva il disegno di legge che oggi abbiamo approvato. Spero sia un monito per le future riforme costituzionali”.
“Il via libera del Senato all’introduzione in Costituzione del riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità è un traguardo storico atteso da decenni per la Sicilia e per i siciliani, così come per la Sardegna e per tutte le isole italiane. Lo abbiamo raggiunto anche grazie a una ‘battaglia’ condotta congiuntamente dalle due grandi isole ‘sorelle’”, ha commentato il presidente della Regione Nello Musumeci.
“Ringrazio i senatori – prosegue – di tutti gli schieramenti per questo primo fondamentale passaggio che dovrà completarsi con quelli ulteriori, previsti dalla nostra Carta costituzionale. Un plauso va anche al vice presidente della Regione, Gaetano Armao, per il costante impegno nel perseguire questo obiettivo, a partire dalla Relazione sui costi dell’insularità che ha presentato con oggettività il salatissimo conto che pagano i siciliani per vivere su un’isola, approvata anche dalla Commissione paritetica Stato-Regione. Oggi si è posto un principio fondamentale, ma adesso sono necessarie iniziative legislative consequenziali per compensare concretamente le popolazioni isolane, consentire loro di godere degli stessi diritti e di competere alle stesse condizioni di quelle residenti in altre parti d’Italia”.
Sulla stessa linea il senatore di Forza Italia, Emilio Floris, che ha parlato di tappa fondamentale. “Ci sono finalmente i presupposti affinché i cittadini della Sardegna, della Sicilia, di tutte le isole minori – ha dichiarato Floris – abbiano le stesse potenzialità di partenza del resto dei cittadini italiani. E quindi voglio ringraziare vivamente i circa 200 mila cittadini sardi, siciliani, delle isole minori e anche di altri territori della Penisola per essersi impegnati fattivamente nella raccolta delle firme in favore di questa legge di iniziativa popolare e per una battaglia complessiva che oggi vede il primo vero passo concreto di realizzazione”.
Certo si tratta di un primo traguardo, come ha spiegato il senatore del Pd, Gianni Marilotti. “Mi rendo conto – ha detto – che il reinserimento del principio di insularità in Costituzione non risolve i problemi con un colpo di bacchetta magica. Tuttavia dà un peso maggiore alle lotte delle regioni insulari per negoziare, attraverso un tavolo operativo che veda Governo, Regioni e Unione europea affrontare concretamente il problema e adottare quelle misure necessarie affinché si realizzi una coesione vera tra tutti i territori”.