Ragusa

La Ragusa-Catania sarà interamente pubblica ma se ne riparlerà dopo le ferie

RAGUSA – Il progetto della Ragusa-Catania va in ferie, come se non avesse fatto abbastanza vacanze in tutti questi decenni. Le discussioni sull’autostrada, quindi, sono rimandate settembre: dopo la pausa estiva il Cipe dovrebbe deliberare la nuova procedura per il raddoppio dell’arteria.

L’ultima riunione ha lasciato soddisfatto il governo regionale e l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone ha parlato anche di “un grande risultato raggiunto” anche se tutto è ancora – e sempre – in forse.

La vera novità è che non si porterà avanti l’accordo pubblico-privato considerato fino ad ora. “Bocciata definitivamente – ha sottolineato il sindaco di Ragusa Peppe Cassì – la soluzione pubblico-privato considerata dal Governo inopportuna anche per il costo del pedaggio e confermata la volontà di realizzare l’infrastruttura con risorse interamente pubbliche. Confermato l’accordo tra Anas e Sarc per la cessione del progetto allo Stato.

Secondo l’intesa il prezzo sarà fissato tramite arbitrato, la cui stima sarà vincolante per le parti. Come chiesto dalla Regione – ha aggiunto – si profila la costituzione di una società di scopo (per la quale Musumeci ha proposto di costituire la sede a Ragusa) partecipata dallo Stato tramite Anas e dalla Regione Sicilia tramite Cas, cui sarà affidata la realizzazione dell’opera.

Prossimo appuntamento per l’approvazione del progetto definitivo, il Cipe del 5 settembre cui il presidente del Consiglio Conte ha aggiornato la discussione. Si attende per quella data un cronoprogramma dettagliato. Continueremo a vigilare perché alle parole seguano fatti concreti, ma la strada sembra ormai segnata”.

Il Comitato per il raddoppio si dice invece abbastanza scettico anche perché si attendono risposte concrete da troppo tempo, ma senza risultati. “Da gennaio 2019, inizio del ‘pentimento’ del vecchio Progetto di Finanza che ancora una volta ricordiamo ci è stato imposto – hanno sottolineato dal comitato – sono passati altri 8 mesi e attendiamo ancora le soluzioni rispetto alla nuova prospettiva totalmente pubblica. Non si conoscono esattamente le condizioni necessarie quali valore e definizione della Cessione Sarc-Anas, quadro finanziario pubblico completo a sostegno della definizione dell’opera e soggetti pubblici e eventualmente privati per la costruzione e la gestione della RG-CT con relativo cronoprogramma. Quindi finora solo ‘prese d’atto’. Come Comitato seguiamo l’iter da 13 anni e non molleremo; la RG-CT è una necessita da 32 anni, ma le prime ‘parole’ pubbliche sono di ottobre 1998 e 11 Governi nazionali e innumerevoli ministri sino ad oggi non sono riusciti a realizzare e rendere fruibile questa opera sempre riconosciuta vitale per il Paese”.