Lavoro

La Rinascente di Palermo verso la chiusura per un affitto troppo alto

PALERMO – Centocinquanta lavoratori, divisi a metà tra diretto e indotto, rischiano il posto di lavoro per la chiusura della sede palermitana della Rinascente, comunicata dall’azienda ai sindacati e prevista per il 31 ottobre.

Ieri i dipendenti hanno manifestato in via Roma, davanti allo stabile di 5 piani – 4.500 metri quadri, con attico adibito a ristorante – ricevendo il sostegno dei clienti.

La decisione arriva dopo il mancato accordo tra Rinascente e Fabrica immobiliare (la società che gestisce l’edificio di proprietà dell’ente previdenziale Inarcassa) sulla rimodulazione del canone d’affitto che attualmente è di 2,4 milioni annui, come spiegano i lavoratori.

Rinascente ha proposto di abbassarlo a 1,3 milioni; Fabrica ha rilanciato chiedendo di portarlo a 1,6 milioni, ma a condizione di ottenere anche la licenza di esercizio, svincolata dal mantenimento dei posti di lavoro, dice una delle dipendenti, Luisa La Colla, architetto ed ex consigliere comunale di Palermo. Una richiesta – aggiunge – che cozza con le attuali normative.

I lavoratori, angosciati dalla prospettiva della chiusura (“come farò a trovare un posto a Palermo in questo settore? Ho tre figli, il mutuo”, dice Mario Caruso, 53 anni), in un momento di crisi come questo, si associano alla richiesta del sindaco Leoluca Orlando e del senatore di Iv Davide Faraone, di un incontro urgente con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.

E “Mentre il sindaco Orlando chiede l’apertura di un tavolo ministeriale, noi chiediamo l’apertura di un tavolo di crisi a Palermo su via Roma destinata anche con la paventata chiusura della Rinascente alla morte civica e al degrado totale”, hanno detto i consiglieri comunali della Lega a Palazzo delle Aquile, Igor Gelarda, capogruppo, e Alessandro Anello, commissario provinciale. “Oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo stati in via Roma a manifestare la nostra solidarietà ai dipendenti della Rinascente che rischiano il posto di lavoro, in una città già povera che rischia di diventarlo ancora di più”, aggiungono. “La Rinascente in un momento difficile come questo è stato e deve continuare ad essere il volano per la via Roma – proseguono Gelarda e Anello.

Anche i consiglieri comunali di Sinistra comune Barbara Evola, Fausto Melluso, Katia Orlando, Marcello Susinno hanno fatto sentire la loro voce: “In questo momento di crisi economica amplificato dalla pandemia la chiusura della Rinascente è un segnale davvero inquietante, che rischia di peggiorare la situazione del fragile tessuto economico della città. Auspichiamo che le interlocuzioni avviate dall’Amministrazione comunale con il governo possano condurre ad una svolta. E’ necessario individuare in tempi brevi una soluzione per i dipendenti e le loro famiglie”.

E’ intervenuta sulla vicenda anche la deputata del M5S all’Ars, Roberta Schillaci, che ha ascoltato le ragioni dei lavoratori nel corso della manifestazione di ieri. “La chiusura delle Rinascente va impedita a tutti i costi, non solo per salvare i tanti posti di lavoro a rischio, ma per evitare che si spenga un potente motore dell’economia per un’intera zona che, purtroppo, di recente, ha già visto abbassarsi definitivamente parecchie saracinesche, anche importanti”.

“Ho depositato – aggiunge – una richiesta di audizione urgente in V commissione all’Ars dei rappresentanti della proprietà dell’immobile, Inarcassa, e della Rinascente, oltre che del sindaco di Palermo, Orlando, degli assessori regionali Scavone e Turano, di quelli comunali Marano e Piampiano e dei rappresentanti della Uil Tucs e della Cgil. È assurdo – conclude Schillaci – che la quinta città d’Italia veda andar via, impotente, un marchio dell’importanza come la Rinascente per l’impossibilità di trovare un’intesa tra tutti gli attori in campo”.

Il deputato regionale di FI all’Ars Mario Caputo ha chiesto quindi per mercoledì prossimo la convocazione della Commissione attività produttive, di cui è componente, per affrontare la questione legata al pericolo chiusura di realtà commerciali a Palermo quali Auchan e Coop oltre che della Rinascente. La convocazione prevede l’audizione dell’assessore regionale delle Attività Produttive, Girolamo Turano, degli amministratori delle società interessate e dei sindacati.