Istituita nel 1984 allo scopo di consentire la conservazione della flora acquatica ed il suo ripristino, lungo gli argini, della vegetazione mediterranea nonché la tutela e valorizzazione di un discreto patrimonio paesaggistico. E’ estesa circa 80 ettari, di cui 10 ricadenti in zona A di massima protezione e 70 in zona B di preriserva. Questa area ha permesso la conservazione di una fauna silvicola, rappresentante inoltre un importante rifugio per tante specie animali.
Il fiume si origina da manifestazioni sorgentizie, rappresentata oltre che dalla sorgente “Capo d’acqua” posta a monte della riserva, soprattutto dalle caratteristiche sorgenti ”Caldare Fioroni” (o Quadare) situate a valle a breve distanza dalla costa. Le acque fredde e lentamente fluenti del corso fluviale, provenienti principalmente dallo scioglimento delle nevi del vulcano Etna, garantiscono la presenza di una vegetazione acquatica di rara bellezza è un refrigerio per gli animali che vi transitano.
Nei secoli passati quando il fiume aveva portate nettamente più copiose si contavano quattordici “Quadare”,ai giorni nostri se ne trovano solo tre di cui una con oltre sei metri di profondità. Da rilevamenti effettuati si è potuto appurare che le “Quadare” sono di forma conica rovesciate con l’estremità rivolta nella parte bassa. Il nome “Quadara” deriva da un fenomeno di ebollizione dovuto al flusso vorticoso dell’acqua a causa dell’elevata portata di falda, un fenomeno particolare che si può osservare soprattutto nei mesi freddi in cui la portata è massima.
L’area protetta è suddivisa in due ambienti fluviali:
La zona con ambiente fluviale ripale, costituita oltre che da canneti con la presenza di Carice Spondicola e Carice Vulpina, lungo le rive del fiume e presenta la tipica flora palustre costituita da Sarcella comune,dal Giaggiolo Acquatico, e dallo Zigolo Dicotomo. Lungo questa fascia ripale è possibile notare l’Ortica comune, l’Angelica minore, il Vilucchione bianco, la Canapa acquatica, il Crescione d’acqua, la Lisca a foglia stretta o Tifa e la Menta a foglie rotonde. Tra marzo e aprile fra le prime fioriture di vegetazione è possibile scorgere specie di uccelli fra cui la cinciallegra, il tabusino e immersa nella fitta vegetazione è facile osservare la gallinella d’acqua.
La zona con ambiente fluviale sommerso con vegetazione ad idrofite sommerse e galleggianti e ben radicate sul letto del fiume, come il Ranucolo a pennello. Frequenti oltre alle Brasche, anche la Veronica acquatica, la Gamberaia maggiore o Stella d’acqua e il Sedano d’acqua. In questo particolare ambiente sommerso vivono rospi comuni, rane greche, rane comuni oltre alle anguille, ai granchi da fiume e ai pochi esemplari di trota siciliana .
Vicino al letto del fiume, si osserva lo sviluppo di una vegetazione acquatica semi sommersa legata alle particolari condizioni ecologiche create dalle acque fredde e lentamente fluenti, che garantiscono la presenza di una vegetazione acquatica Nei pressi della foce, si notano macchie a Sparganio, specie abbastanza rara e nell’isola presente solo sui monti Nebrodi. Lungo le sponde del fiume sono caratterizzate principalmente dalla presenza di Cannuccia di palude frammiste a qualche rara presenza di Poligono seghettato. In prossimità delle sorgenti “Quadare”, si possono osservare piante di Papiro. La fascia di vegetazione sovrastante il canneto, assume caratteristiche di flora palustre. Lungo le sponde si riscontra, l’Equiseto, e abbondanti fasci di Rovi e Canna comune. Si possono osservare anche piccoli lembi di bosco planiziale a salice bianco e a pioppo bianco.
A popolare la riserva naturale del Fiume Fiumefreddo ci sono anche numerose specie di animali. Essa, grazie al sistema fluviale presenta un’importanza notevole. L’insieme di questi fattori naturali ,che caratterizzano questo ambiente rappresenta un punto di approdo anche per quegli animali che, non sono strettamente legati alla vita in queste zone umide. Molte specie migratorie, trovano le condizioni ambientali ideali per la nidificazione o per la sosta o il foraggiamento anche non strettamente legati alla vita acquatica.
Nell’area protetta, vivono meno numerosi, piccoli mammiferi: il coniglio selvatico, la volpe, la donnola, il riccio che coabitano insieme ad anfibi e rettili che trovano qui modeste possibilità di vita come la rana verde e la lucertola campestre. A causa di un incendio, alcune zone della riserva, sono purtroppo momentaneamente inaccessibili: riducendo l’habitat di questi piccoli animali. Non mancano caratteristiche specie di volatili. Delle specie stanziali possiamo ricordare: il Verdone, il cardellino, il fringuello, il passero solitario, il merlo, la gazza, il corvo, la cornacchia, il gheppio, il barbagianni e l’usignolo da fiume. Più rara è la presenza del Martin Pescatore, il germano reale, la pavoncella, il tordo, lo Storno, l’Allodola, il Beccaccino, la Beccaccia, l’airone rosso, l’airone cenerino, la tortora, il nibbio, il cuculo, la gru, la ghiandaia marina e la cicogna.
Sicuramente il modo migliore per conoscerla è una serena camminata, con scarpe da ginnastica e macchina fotografica pronta per immortalare e godere di questo paesaggio. Il posto è facilmente raggiungibile dall’autostrada A18 ME-CT uscita Fiumefreddo seguendo le indicazioni per Marina di Cottone.
La Regione Siciliana, potrebbe promuovere nel tempo molteplici attività per sostenere campagne di prevenzione ed educazione ambientale insieme ai dirigenti scolastici dei plessi elementari medie e superiori della zona ionica, al fine di proteggere e salvaguardare la riserva attraverso azioni di monitoraggio e sensibilizzazione.
Aprire un centro di educazione ambientale, destinato anche a ragazzi disabili, organizzando laboratori ed eventi pubblici di educazione ambientale per la promozione delle buone pratiche di sostenibilità e valorizzazione della Riserva.
L’uomo deve lealmente interrogarsi sull’avvenire terrestre dell’umanità “Paolo VI, discorso all’Accademia delle Scienze del 19 aprile 1975” e concorre a preservarlo, a eliminare i rischi ed a prepararlo.
I credenti debbono essere in prima linea sul fronte della salvaguardia dell’ambiente naturale anche perché sanno che il mondo è stato creato da Dio. E la Chiesa si sente impegnata ad aiutare e trovare il giusto atteggiamento nei riguardi della natura e delle sue risorse.
Le autorità competenti continuino a promuovere azioni di sostegno e valorizzazione del patrimonio naturalistico presente nel nostro territorio ionico etneo, per studiosi universitari, scolaresche, appassionati e visitatori anche stranieri.
Tutela dell’ambiente e promozione del territorio stanno alla base di un progetto di crescita sia turistica che ambientale e di sviluppo territoriale e occupazionale duraturo, sostenibile e di eccellenza siciliana.
Gli assessorati regionali competenti in materia ambientale e turistica, continuino nel loro lavoro di crescita sociale ed economica del territorio, come avviene all’estero, attraverso scelte che guardano alla conservazione innovativa basata sulla qualità e la valorizzazione delle specificità ambientali della nostra regione di cui il nostro territorio è ricco e non è da meno delle regioni settentrionali della penisola italiana e dagli stati d’Oltralpe.
Antonino Di Mauro