Da Mosca arriva una nuova, pesantissima minaccia ai Paesi Ue, tra cui anche l’Italia, che danno le armi all’Ucraina. «I cittadini e le entità dell’Ue coinvolti nella consegna di armi letali» all’Ucraina «saranno ritenuti responsabili per qualsiasi conseguenza di queste azioni».
Lo afferma in una nota il ministero degli Esteri di Mosca, secondo cui coloro che hanno preso queste iniziative «non riescono a capire quanto siano pericolose le conseguenze». Lo riporta Interfax.
il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’unanimità al decreto legge per garantire sostegno e assistenza al popolo ucraino attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative di Kiev.
Il Cdm sulle nuove misure di sostegno a favore del Paese è durato un’ora. Sul fronte della difesa, “il provvedimento prevede un intervento per garantire sostegno e assistenza al popolo ucraino attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina”, conferma Palazzo Chigi.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha partecipato oggi pomeriggio a una conversazione telefonica, organizzata da parte americana, con il presidente Biden, il presidente Macron, il cancelliere Scholz, il Primo ministro Johnson, il Primo ministro Trudeau, il Primo ministro Kishida, il presidente Duda, il presidente Iohannis, il presidente del Consiglio europeo Michel, la presidente della Commissione Europea von der Leyen e il Segretario generale della NATO Stoltenberg. E’ stata ribadita – spiegano fonti di Palazzo Chigi – la più ferma condanna per la brutale e ingiustificata aggressione nei confronti dell’Ucraina, alla quale è stata da tutti assicurata la più grande solidarietà.
Nel riaffermare l’importanza della coesione e dell’unità di intenti sin qui dimostrata, sono state passate in rassegna le iniziative sinora adottate per sostenere il popolo e le istituzioni dell’Ucraina sul piano umanitario, economico e militare; le decisioni attuate in ambito NATO e le sanzioni disposte nei confronti della Federazione russa. I leader “hanno concordato di mantenere il più stretto coordinamento sugli sviluppi della crisi e le misure da intraprendere”