Brevi

La Tonnara di Favignana diventa un caso politico

ROMA – “Il principio che ho seguito è stato quello della legalità per dare alle tonnare nuove la possibilità di potersi sviluppare nel momento in cui sono capaci di pescare. Ad oggi Favignana e Cala Vinagra pescano meno della quota di tonno che gli è stata assegnata”: il sottosegretario all’Agricoltura, Franco Manzato ha provato a difendere con le mani e con i denti l’operato del governo nazionale a proposito del decreto ministeriale che assegna le quote individuali di cattura di tonno rosso tra gli impianti di tonnare fisse, ma in Sicilia la polemica non si placa. Tutte le forze politiche dell’Isola per una volta si sono trovate d’accordo sul fatto che la scelta penalizza fortemente Favignana, condannando la Tonnara alla chiusura, e hanno chiesto a gran voce una revisione dell’assegnazione.

Il sottosegretario leghista, però, insiste: “C’è un principio di matrice comunitaria – ha continuato Manzato – che dice che la quantità di tonno deve essere divisa secondo la storicità di pesca, ossia quanto hanno pescato le tonnare storiche, e la quantità è di 328 più quella aggiuntiva di 29 che deve essere divisa tra tutte e cinque le tonnare. Se io avessi dato più tonnellaggio a Favignana e Cala Vinagra avrei messo in grossa difficoltà non soltanto imprenditorialmente le antiche tonnare che pescano professionalmente il tonno ma avrei anche non seguito il regolamento comunitario che ovviamente detta delle linee molto precise: la storicità è un elemento fondamentale. Mentre le tonnare storiche sarde pescano 328 tonnellate, al 31 di maggio Favignana ha pescato due tonnellate, Cala Vinagra tre tonnellate. Se io avessi dovuto seguire il principio di storicità il prossimo anno avrei dovuto assegnate a Favignana e Cala Vinagra rispettivamente due e tre tonnellate. Con il mio decreto, invece, la quantità diventa ‘storico’ e quindi Favignana e Cala Vinagra il prossimo anno partiranno comunque da 14 tonnellate anche se non le pescano. Favignana e Cala Vinagra i prossimi anni cresceranno ma non solo in virtù delle quote assegnate ma in virtù della loro capacità di pesca. Ribadisco, non posso assegnare 40-50 tonnellate se queste strutture pescano due o tre tonnellate mettendo in difficoltà chi pesca imprenditorialmente quantità di tonnellate tali da consentire di stare sul mercato e di continuare nella loro professione”, ha concluso il sottosegretario Manzato.