Cronaca

La uccide dopo averla accolta, “Mi aveva rubato cinquanta euro”



Prima l’ha accusata di avergli rubato cinquanta euro poi, al culmine di una lite, l’ha uccisa con due colpi di pistola al petto.

Il fatto è avvenuto ieri a Lentini, centro agrumicolo della provincia di Siracusa, ma soltanto in serata si è appreso che l’omicida, Antonino Zocco, un pensionato di 82 anni con precedenti di polizia, aveva confessato e che a causare la sua decisione di uccidere Giuseppina Ponte, di 39 anni, era stata la scoperta dell’ammanco di cinquanta euro.

Un omicidio decisamente sui generis, dunque, sia per l’età dell’assassino, sia per la causa scatenante e sia perché, contrariamente a quanto si era ipotizzato in un primo momento, la Ponte non aveva alcuna relazione con il suo assassino.

A Zocco, la vittima aveva chiesto ospitalità a causa delle proprie, precarie, condizioni economiche, che non le consentivano di avere una dimora stabile.

Il delitto è avvenuto nell’abitazione dell’anziano, in via Sicilia, dove i due vivevano insieme da qualche giorno.

A dare l’allarme ai Carabinieri sono stati i vicini, che hanno avvertito gli spari.

I militari dell’Arma hanno trovato il corpo della vittima in una pozza di sangue.

Gli investigatori hanno posto sotto sequestro l’appartamento e hanno portato in caserma il pensionato, che inizialmente si è chiuso in un ostinato mutismo.

Solo al termine di un interrogatorio durato diverse ore da parte del sostituto procuratore Marco Dragonetti, l’anziano è crollato e ha confessato tutto ed è stato fermato per omicidio.

“L’avevo accolta a casa e lei mi ha derubato – ha detto – , avevo in casa una banconota da cinquanta euro che non sono più riuscito a trovare. E’ stata lei, ne sono certo…” ha detto agli inquirenti che lo guardavano allibiti.

Zocco, al culmine di una lite, ha impugnato una pistola calibro 6.35 che deteneva in casa e ha sparato, uccidendo la donna sul colpo.

Il suo assassino, dopo avere confessato, è stato sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio.

L’arma del delitto, sottoposta a sequestro, sarà inviata al Ris di Messina per gli accertamenti balistici, dattiloscopici e biologici per ricostruirne la provenienza.