Politica

La verità di Dino Giarrusso al QdS: “Io fuori dal Movimento, ecco perchè”

Una nuova vita e una nuova politica attende l’europarlamentare Dino Giarrusso, che si è dimesso dal Movimento Cinquestelle. Gli abbiamo chiesto quali progetti ha per il futuro.

Onorevole Giarrusso, lei ha detto che non si riconosce più nelle linee intraprese da questo Movimento Cinquestelle e che vuole fondare un altro Movimento/partito. Quali saranno i principi e le linee che lo caratterizzeranno?

“Siamo proprio allo stato embrionale ma mi piacerebbe fare un movimento politico che abbia come primo obiettivo quello di colmare il gap che c’è tra il Nord e il Sud del Paese, cosa che sarebbe molto utile soprattutto per il Nord, perché migliorerebbe le condizioni di quasi 30 milioni di cittadini del Sud, che spesso e volentieri hanno infrastrutture meno efficienti, così come una sanità meno efficiente, un reddito più basso più difficoltà a trovare lavoro, più lavoro nero, presenza della delinquenza e così via.

Allo stesso tempo migliorerebbe molto il nord perché il soprattutto il Nord produttivo e industriale avrebbe un maggiore mercato vicino gli scambi sarebbero più fruttuosi se si usasse quello scrigno infinito di energia pulita che sono le nostre regioni del Sud le aziende del Nord, soprattutto quelle energivore avrebbero energia a prezzi più bassi e più facilmente reperibile , insomma ci sarebbero tante motivazioni per cui colmare questo gap sarebbe importante. Questo movimento dovrebbe avere a cuore la democrazia diretta, cioè facendo si che chi partecipa abbia veramente la possibilità di contare, di votare, di scegliere i propri delegati, di essere presente e di fare dei gruppi territoriali reali, che esistono non solo sulla carta, come purtroppo è avvenuto in questi ultimi anni con il Movimento Cinquestelle”.

Ora che ha lasciato il Movimento Cinquestelle perché non si candida per la presidenza della Regione?

“Se ci fossero state le primarie interne al M5S le avrei fatte, ma si è scelto di non farle di fare un sistema arzigogolato, complesso e anche un po’ imbarazzante, per far fare i terzi mandati a chi ne aveva già fatti due.

Questa è una verità che è sotto gli occhi di tutti. Quando poi mi parlano di coerenza voglio vedere quando iniziano i terzi mandati…. purtroppo l’attaccamento alla poltrona di alcuni miei colleghi è evidente e mi dolgo perché la Sicilia meriterebbe di meglio.

Non sto pensando ad una mia candidatura alla presidenza della Regione, sto pensando a fare le cose migliori possibili per i miei concittadini sia adesso per le comunali che poi per le regionali”.