Cinque migranti, che viaggiavano su un gommone diretto a Lampedusa con a bordo 21 persone, sono caduti in acqua dopo essere stati speronati da un peschereccio libico. Due sono riusciti a risalire sull’imbarcazione e tre risultano dispersi.
I 18 migranti, a bordo del gommone speronato ieri sera da un peschereccio libico in acque internazionali, sono stati avvistati da una motovedetta della Guardia costiera che faceva ingresso al porto di Lampedusa dopo aver soccorso un’altra imbarcazione con 62 egiziani.
I 18 extracomunitari – che sono originari di Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Burkina Faso, Sierra Leone – hanno raccontato alla polizia di essere stati speronati involontariamente da un peschereccio libico. I migranti hanno riferito che chi guidava la loro imbarcazione virava in direzione del peschereccio per chiedere aiuto.
La “carretta” si sarebbe però avvicinata troppo in fretta al mezzo dei pescatori che è stato dunque urtato lateralmente. Cinque profughi sono caduti in acqua. Due sono stati subito aiutati a risalire – raccontano i superstiti -, mentre gli altri tre sono scomparsi in mare.
Sono una donna somala e due uomini ivoriani i dispersi dell’incidente che si è verificato fra il gommone di 4 metri e mezzo su cui viaggiavano diretti a Lampedusa e un peschereccio libico. Ad essere salvati dai compagni di viaggio sono stati invece due persone originarie di Sudan e Guinea. Fra i 18 superstiti, sbarcati a Lampedusa, ci sono anche 4 donne.
Tutti hanno anche raccontato di essere partiti venerdì sera scorso da Aboukammash, in Libia.